Al Santiago Bernabeu di Madrid, lo stadio che ospita Spagna-Italia, il match clou del Gruppo G di qualificazione ai mondiali di calcio che si disputeranno in Russia il prossimo giugno, come si dice, è tutto pronto. Spagna e Italia sono prime nel girone a quota 16 punti e il risultato del loro scontro diretto stabilirà, con ogni probabilità, quale delle due compagini vincerà il girone, aggiudicandosi il pass diretto per Russia 2018 e relegando l’altra agli spareggi.
Alle spalle degli uomini guidati da Ventura e Lopetegui, infatti, il Gruppo G vede ben distanziate Albania e Israele, appaiate a 9 punti, seguite dalla Macedonia a quota 3 e dal Liechtenstein inchiodato all’ultimo posto con 0 punti.
Dopo la gara di Madrid il percorso di Spagna e Italia è, sulla carta, abbastanza favorevole. Nelle tre gare che restano da disputare, infatti, gli azzurri ospiteranno Israele e Macedonia, rispettivamente il 5 settembre e il 6 ottobre, e chiuderanno il girone il 9 ottobre andando in trasferta in Albania. Nelle stesse date le Furie Rosse giocheranno prima in Liechtenstein, poi ospiteranno l’Albania e infine faranno tappa in Israele. Che la partita del Bernabeu sia dunque decisiva per l’esito finale del Gruppo G è molto più di una sensazione.
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Spagna e Italia: due 'corazzate'
Fin qui il cammino nel girone di Italia e Spagna è stato pressoché identico: 5 vittorie a testa e un pareggio, maturato proprio nella gara di andata giocata a Torino il 6 ottobre 2016 e finita sul punteggio di 1 a 1, con le reti di Vitolo e De Rossi. La Spagna, tuttavia, ha una migliore differenza reti (18 a 14) e in caso di pareggio manterrebbe la testa del girone. Che Italia e Spagna fossero le grandi favorite del Gruppo G lo dimostra non solo il loro ruolino di marcia, ma anche la storia recente, e non solo, nei tornei di qualificazione ai mondiali. Nel nuovo millennio, l’Italia ha perso soltanto una partita di qualificazione: era il 9 ottobre 2004, l’avversario la Slovenia, il risultato 1 a 0. Una sconfitta che tutto sommato portò bene, visto che si trattava delle qualificazioni ai mondiali del 2006, quelli del trionfo azzurro.
Nelle qualificazioni ai mondiali, la Spagna, se possibile, è più implacabile dell’Italia. Nei tornei dal 2000 a oggi, la Roja non ha infatti perso neanche una partita. Per trovare una sconfitta degli iberici nei tornei che preludono al Mondiale dobbiamo addirittura risalire al 31 marzo 1993, quando vennero sconfitti 1 a 0 dalla Danimarca a Copenaghen. Quanto alle sconfitte casalinghe, invece, il dato per l’Italia è ancora più sconfortante: la Spagna non ha infatti mai perso in casa una partita di qualificazione ai Mondiali in 16 edizioni di qualificazioni a cui ha partecipato (tutte, eccetto i Mondiali del 1930 ai quali non era invitata e quelli del 1938 a cui non ha preso parte per via della guerra civile spagnola). Per trovare una sconfitta in casa nelle partite di qualificazione dobbiamo guardare alle qualificazioni agli Europei del 2004: il 7 giugno 2003 a Saragozza la Spagna si inchinò alla Grecia che vinse 1-0 e che, un anno dopo, si aggiudicò clamorosamente l’Europeo in Portogallo. Come dire: battere in casa la Spagna alle qualificazioni porta bene...
Nel complesso, dunque, le due squadre mostrano statistiche molto simili, come vediamo nei due grafici seguenti. Se guardiamo ai tornei di qualificazione mondiali disputati dopo il 2000, l’Italia ha vinto il 70,4% delle partite disputate, pareggiato il 27,3% e perso il 2,3%; la Spagna si è aggiudicata il 76,6% dei match, ha pareggiato le partite restanti e non ha mai perso.
Queste statistiche dimostrano che Italia e Spagna sono due grandi del calcio mondiale che raramente si lasciano sfuggire l’occasione di partecipare a un Campionato del mondo di calcio. Se si esclude il primo mondiale disputato in Uruguay nel 1930, quando la partecipazione era su invito, l’Italia ha partecipato a 18 dei 19 tornei successivi, mancando la qualificazione solo nel 1958, quando i mondiali si tennero in Svezia e videro l’esplosione del giovanissimo Pelè. La Spagna ha fatto meno bene di noi, partecipando “solo” a 14 mondiali su 19: come detto la Roja non partecipò al torneo del 1938 a causa della guerra civile e poi non riuscì a qualificarsi nel 1954, nel 1958, nel 1970 e nel 1974. La continuità e l’efficacia del calcio espresso da queste due nazionali salta all’occhio anche se si guarda al numero delle partecipazioni consecutive al mondiale: la Spagna è una presenza fissa da 10 edizioni, l’Italia ha addirittura preso parte a tutte le ultime 14.
Spagna e Italia: dove regna l’equilibrio
Vista l’importanza della gara, per Spagna-Italia non poteva esserci palcoscenico più adatto del Bernabeu, simbolo non solo dei blancos di Zidane, ma anche della Roja, che proprio a Madrid ha disputato il maggior numero di partite della sua storia (ben 63). Per gli spagnoli la sfida riveste un significato molto particolare, perché l’Italia è l’avversario che la Spagna ha affrontato più volte nella sua storia e una delle poche nazionali (insieme a Inghilterra, Germania e Argentina) con le quali ha un bilancio negativo. Tra amichevoli e gare ufficiali le due squadre si sono affrontate 36 volte: l’Italia ha vinto 11 volte, la Spagna 10, mentre i pareggi all’attivo sono 15. La partita del Bernabeu rappresenta dunque per gli spagnoli un’occasione doppiamente ghiotta: possono staccare gli italiani nel girone e pareggiare i conti nel computo totale degli scontri diretti.
Se l’unico scontro diretto nelle qualificazioni al mondiale è stata proprio la partita di andata del girone, negli ultimi 10 anni le strade di Italia e Spagna si sono invece incrociate più volte. Italia e Spagna si sono affrontate 9 volte con un bilancio di perfetta parità: 2 vittorie per parte e 5 pareggi. I tifosi azzurri ricorderanno amaramente la sonora sconfitta per 4 a 0 rimediata nella finale degli Europei del 2012, ma con grande soddisfazione anche l’ultima vittoria italiana del 27 giugno 2016, quando la squadra azzurra guidata da Antonio Conte sconfisse la Spagna per 2 a 0 nei quarti di finale dell’ultimo Campionato Europeo. Nonostante gli ultimi dieci anni siano stati particolarmente felici per gli spagnoli (vincitori di 2 Europei e 1 Mondiale) e abbastanza mesti per noi (due eliminazioni ai giorni ai Mondiali e una finale nettamente persa agli Europei), il bilancio generale fra Italia e Spagna non è così funesto per gli Azzurri, anche se due dei pareggi conteggiati nel grafico sotto hanno poi portato ai tiri dal dischetto (2008 agli Europei e 2013 alla Confederation Cup) che hanno poi premiato gli iberici.
Qualificazione diretta o spareggi?
La partita di Madrid è determinante per capire chi fra Italia e Spagna accederà direttamente a Russia 2018 e chi, classificandosi seconda, dovrà invece passare dall’insidia dello spareggio. Per arrivare agli spareggi occorre arrivare secondi, ma non solo: occorre essere fra le 8 migliori seconde tra tutti i gironi di qualificazione UEFA. Ciò significa che la peggiore «seconda» verrà eliminata subito. In questa particolare classifica delle seconde classificate l’Italia è ben piazzata grazie a 10 punti in 4 partite (il conteggio non tiene conto dei punti ottenuti contro l’ultima classificata del girone che, nel caso dell’Italia, è il Liechtenstein), ma le ultime tre partite post-Spagna saranno in ogni caso decisive.
Gli spareggi verranno sorteggiati tenendo conto del ranking Fifa: questo significa che l’Italia eviterebbe le squadre più forti fra cui potrebbero esserci il Portogallo campione d’Europa di Cristiano Ronaldo e la Francia. Fra le altre squadre che potrebbero arrivare seconde e che potremmo incontrare ci sono la Grecia, la Slovacchia, l’Islanda, l’Irlanda del Nord e la Repubblica Ceca. Avversari sulla carta alla portata, ma le due sfide di spareggio possono sempre rivelarsi insidiose.
In anni recenti Spagna e Italia hanno affrontato uno spareggio a testa: la Roja nel 2005, quando è arrivata seconda nel suo girone dietro la Serbia e ha dovuto affrontare la Slovacchia negli spareggi, agilmente superati con un netto 6-2 complessivo (5-1 all’andata, 1-1 al ritorno). Per l’Italia gli ultimi spareggi mondiali giocati risalgono a 20 anni fa. La Nazionale di Cesare Maldini chiuse seconda dietro all’Inghilterra di Glenn Hoddle nel girone di qualificazione a Francia ‘98 e nello spareggio pescò la Russia. Il doppio confronto dice 1-1 a Mosca sotto la neve e 1-0 nel ritorno a Napoli, risultato che consentì agli Azzurri di prenotare il volo per la Francia. A difendere la porta azzurra nella trasferta russa c’era Gianluca Pagliuca, che però si infortunò e fu costretto a uscire. Al suo posto entrò un certo Gianluigi Buffon, al debutto in Nazionale maggiore. Il destino vuole che lo spareggio, se spareggio sarà, ha a che fare ancora una volta con la Russia. Vent’anni fa come nostra rivale, oggi come obiettivo per quello che sarà, con ogni probabilità, l’ultimo mondiale da giocatore del capitano azzurro.