Mentre si sta svolgendo l’edizione numero 69 del Festival della Canzone Italiana, siamo andati a vedere la serie storica degli spettatori e dello share e abbiamo scoperto che da quando esistono i dati Auditel (dall’edizione del 1987) Sanremo ha perso spettatori e share televisivo. Negli ultimi dieci anni (2009-2018), però, i dati sono praticamente costanti: share medio che sfiora il 48% e una media di spettatori di quasi 11 milioni.
Mettendo in rapporto share e numero degli spettatori salta subito all’occhio come le edizioni più vecchie di cui conosciamo i dati Auditel siano quelle che hanno anche avuto le performance migliori. L’edizione con il maggior numero di spettatori è stata quella del 1995 (la numero 45, vincitrice Giorgia con il brano Come saprei) con 16 milioni e 485 mila spettatori.
Ma alto numero di spettatori non significa per forza alto share: dipende da quante persone erano davanti a un televisore. Così, l’edizione con il miglior share rimane quella del 1987 (la numero 37, vincitori Morandi-Tozzi-Ruggeri con Si può dare di più) con il 68,7%. Le edizioni tra il 1987 e il 1996 sono mostrate in azzurro nel grafico e mostrano come siano comunque il gruppo migliore in termini di performance in questi 31 anni.
Il gruppo in verde è invece quello degli ultimi dieci anni (2008 - 2018) e mostra, eccezione fatta per l’edizione del 2014 (la seconda diretta da Fabio Fazio con Luciana Littizzetto, vinta da Arisa), una vicinanza impressionante: da dieci anni share e numero di spettatori del Festival sono sempre gli stessi. I telespettatori medi sono poco più di 10 milioni e 785 mila, mentre lo share medio è poco meno del 49%. Dati che ne fanno comunque la trasmissione più vista: a reggere (e talvolta batterla) è solamente la serie televisiva del Commissario Montalbano, come avevamo già rilevato lo scorso anno.
L’annus horribilis è il 2008, con l’ultima direzione di Pippo Baudo e la vittoria di Giò di Tonno in coppia con Lola Ponce con Colpo di fulmine.
L’andamento costante dal 2009 al 2018 è confermato se andiamo a concentrarci sugli ultimi dati, con una flessione visibile solamente nel 2014. Per cercare di capire quanto costante, calcoliamo la deviazione standard, un indicatore statistico che mostra quanto mediamente i singoli valori si discostino dal valore medio: più è grande, maggiore è la varietà; più è piccolo, più vuol dire che i valori sono simili alla media. Il valore della deviazione standard per i valori di share degli anni 1987 - 2008 è 0,09, mentre per gli ultimi dieci anni è 0,03, un terzo.
Storicamente, invece, non ci sono particolari differenze tra le diverse giornate di gara in termini di telespettatori. Il grafico qui sotto mette a confronto il numero di spettatori per le singole giornate e mostra chiaramente che l’andamento nel corso del tempo è omogeneo per tutte le giornate e che la finale è solitamente la puntata più vista.
Chissà se sarà così anche per la 69a edizione. Per il momento le prime tre serate hanno visto una leggera flessione degli spettatori: 10 milioni e 86 mila (prima serata), 9 milioni e 144 mila (seconda) e 9 milioni e 409 mila (terza). Ma rimangono nella media le performance dello share, rispettivamente: 49,5%, 47,3% e 46,7%.