Le violenze sulle donne, in Italia, avviene soprattutto tra le mura domestiche. Spesso i reati non sono denunciati. Sono alcuni dei dati diffusi dall'Istat che tornano sotto i riflettori per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne che dal 1999 si celebra il 25 di novembre. Una donna su tre, poco meno di 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni, ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Se è stata uccisa, tre volte su quattro il colpevole è un membro della sua famiglia. Se ha subito uno stupro, nell’81,6% dei casi è stato commesso da un italiano.
I numeri
- 1 milione 403mila donne hanno subito almeno un ricatto sessuale sul posto di lavoro nella loro vita. Sono il 9 per cento (l’8,9%) delle lavoratrici attuali o passate.
- L’'11% dei ricatti sessuali terminano con il licenziamento della donna molestata.
- Delle 149 donne vittima di omicidi volontari nel 2016, 76 sono state uccise dal partner o dall’ex partner e 33 da un parente.
- Condanne per stalking: da 35 nel 2009 a 1.601 nel 2016. L’81,7% ha un italiano come condannato
- Più dell’80% degli stupri sulle donne italiane è stato commesso da un italiano. Gli stupratori stranieri sono il 15,1%
- Le italiane denunciano meno: l’11,4% ha denunciato una violenza subita contro il 17,1% delle straniere.
- 37,6% delle donne vittime della violenza del partner ha riportato ferite, lividi, contusioni o altre lesioni. Il 20% è stata ricoverata in ospedale
- Tra le donne ricoverate per violenze sessuali perpetrate dal partner, 1 su 5 ha riportato danni permanenti.
Dati: audizione del presidente Giorgio Alleva
- Nel corso della vita 1 donna su 3 (7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni) ha subito qualche forma di violenza fisica o sessuale
- I compagni attuali o passati sono gli autori di quasi il 63% degli stupri
Dati: report del 2015:
I numeri, presentati al Parlamento dal presidente dell’ISTAT Giorgio Alleva lo scorso settembre, sono aggiornati al 2015-2016 e mostrano come da dieci anni più della metà delle donne vittima di omicidio perdono la vita tra le mura domestiche. Nell'ultimo decennio, la percentuale ha oscillato da un minimo del 62% nel 2010 a un massimo del 77% nel 2014, scendendo al 73% lo scorso anno. Delle 149 donne vittima di omicidi volontari nel 2016, infatti, 59 sono state uccise dal partner, 17 da un ex partner e 33 da un parente. A dare la dimensione dello sbilanciamento è il confronto con i maschi uccisi. Nel 2016 solo il 16% è stato ucciso nell'ambito di relazioni familiari.
Le violenze più gravi sono commesse soprattutto dai partner attuali o dagli ex. I dati ISTAT mostrano che i compagni attuali o passati sono gli autori del 63% degli stupri e di oltre il 90% dei rapporti sessuali indesiderati vissuti dalla donna come violenza.
Al di fuori della coppia l’autore della violenza è 4 volte su 5 un italiano, ma la quota di vittime di stupro da un autore straniero che dichiara di aver sporto denuncia è oltre sei volte più alta rispetto al caso in cui l’autore è italiano. Per il tentato stupro, le denunce sono addirittura dieci volte più alte rispetto al caso in cui l’autore sia un italiano.
Grazie alle 1400 #donne che oggi sono nell’aula @Montecitorio! È l’iniziativa con il più forte significato simbolico che si potesse organizzare per #GiornataControLaViolenzaSulleDonne ed è una grande emozione vedere che siamo tantissime in questo emiciclo #InQuantoDonna pic.twitter.com/zQhNYznHZ4
— laura boldrini (@lauraboldrini) 25 novembre 2017
A subire ricatti sessuali è il 9% delle lavoratrici (1 milione e 403 mila donne). Nell'11% dei casi terminano addirittura con il licenziamento della donna molestata. Nell’80,9% dei casi, però, le vittime non ne parlano con nessuno e in un caso su tre preferiscono cambiare lavoro o rinunciare all’avanzamento di carriera. Solo una donna su cinque che ha subito un ricatto ha raccontato la propria esperienza parlandone con i colleghi, molto meno con datore di lavoro, dirigenti o sindacati. Solo nello 0,5% dei casi si arriva alla denuncia.
Dopo che nel 2009 è entrata in vigore la legge che definisce il reato, sono in netto aumento le condanne per stalking, da 35 sentenze nel 2009 a 1.601 nel 2016, di cui la grandissima maggioranza hanno un italiano come condannato (l'81%). Cresce anche il numero di sentenze per maltrattamenti in famiglia (da 1.320 nel 2000 a 2.923 nel 2016) ma anche per violenza sessuale (1.124 nel 2000 a 1.419 nel 2016). E se una donna subisce stalking o maltrattamenti familiari è molto probabile che la colpa sia di un italiano (responsabile dell'85,5% dei casi di stalking che iniziano l'azione penale e del 73,6% di quelli di violenza familiare).