Prima in Italia. Non capita spesso alla regione Calabria di avere un primato positivo per quanto riguarda la disponibilità di servizi ai cittadini e alle imprese del territorio. Ma nel caso della banda ultralarga è così. Perlomeno, di quella a 30Mbps. Un primato perseguito da tempo e ottenuto grazie a un primo giro di investimenti del Fondo europeo di sviluppo regionale, pari a 63,5 milioni di euro, e di Telecom Italia, pari a 36,6 milioni, nel periodo 2007-2013, che hanno portato la banda ultralarga in prima battuta a più di 223 dei 409 comuni della regione, raggiungendo oltre il 77% delle abitazioni e sedi di imprese nonché in oltre 980 sedi della pubblica amministrazione. Altri 38 milioni di euro sono stati stanziati nella programmazione 2014-2020. I dati, riportati nella pagina dedicata alla Calabria del Piano strategico banda ultralarga e nel portale web dei fondi regionali e comunitari Calabria Europa, dipingono la punta del nostro stivale come una regione che sta investendo molto nelle infrastrutture di rete per puntare a “un modello di digital life in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini e di aumentare la produttività delle imprese”. In accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Calabria dovrebbe realizzare le restanti infrastrutture per arrivare alla completa copertura del territorio per i 30Mbps.
Le mappe dell’ultralarga
I dati della Regione Calabria, per quanto riguarda le coperture delle unità immobiliari con banda fissa a 30Mbps e a 100 Mbps, attuali e con gli obiettivi previsti per il 2018 e il 2020, prelevati dal sito Piano strategico banda ultralarga (BUL) sono stati, nelle mappe sottostanti, incrociati con quelli Istat relativi alla popolazione (quasi 2 milioni di abitanti), alle imprese presenti sul territorio, agli ospedali e case di cura pubbliche e convenzionate, e con quelli del Miur che descrivono le sedi scolastiche regionali.
Come già per le altre regioni fin qui analizzate, i dati consentono di fare una mappa dettagliata della situazione dei diversi comuni e di vedere, a colpo d’occhio, dove il raggiungimento degli immobili con la fibra è più completo. Eccetto pochi comuni nelle zone di montagna, la mappa mostra che la gran parte dei territori calabresi ha un’ottima copertura a 30Mbps e che il raggiungimento dell’obiettivo 100% per il 2020 non è affatto lontano.
Diversa la situazione per la banda a 100Mbps. Qui, gran parte del territorio è invece ancora molto poco coperto (attenzione alla scala dei colori rappresentati in mappa: la maggior parte dei comuni infatti ha una copertura, in termini di percentuale di immobili raggiunti, tra lo 0 e il 5%). Città come Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria sono a zero immobili connessi a 100Mbps a fine giugno 2017. E anche gli obiettivi entro il 2020 rimangono piuttosto bassi, al massimo vicini al 20%. Lamezia Terme, il più importante scalo aeroportuale della regione, è anch’essa sostanzialmente priva di fibra a 100Mbps. La città più connessa è Crotone, sulla costa jonica, che comunque ha solo un 5% di immobili raggiunti alla maggiore velocità di connessione.
Come si leggono le mappe dell’accesso a 30Mbps e 100Mbps
Le mappe qui sopra rappresentano, per intensità di colore, l’accesso all’ultralarga nei diversi comuni della regione Calabria.
Cliccando con il puntatore all’interno dell’area comunale è possibile vedere i dati al presente (ultimo rilevamento alla fine di giugno 2017) e le proiezioni al 2018 e al 2020.
Il dato della popolazione è rappresentato da un punto colorato al centro del territorio comunale. L’intensità dei colori a colpo d’occhio permette di vedere nell’insieme quali sono le zone più popolate rispetto a quelle meno densamente abitate. Passando con il puntatore sopra il cerchietto si visualizza il dato preciso del numero di residenti al 1 gennaio 2017, secondo Istat.
I due grafici alla destra delle mappe permettono di analizzare i dati più in dettaglio, per esempio andando a vedere quanti comuni saranno effettivamente raggiunti dalla ultralarga nei prossimi anni. Cliccando sulle barre verticali, che rappresentano i numeri dei comuni che progressivamente avranno sempre maggiore accesso alla ultralarga nel tempo, è possibile individuare questi stessi comuni sulla mappa e quindi capire quali sono i territori che nel corso del tempo saranno coperti sempre più.
Le attività sul territorio
La città che ha il più alto numero di attività imprenditoriali, sul territorio calabrese, è Cosenza, che registra oltre 40mila imprese (dal commercio alla manifattura fino a varie tipologie di servizi). Seguono Reggio Calabria con 27mila aziende e Catanzaro con poco più di 20mila. Ben distaccate Crotone e Vibo Valentia, che hanno circa 8mila aziende ciascuna. Interessante il dato che vede Catanzaro come la città con il più alto numero di aziende con più di 250 addetti.
Uno dei settori forti della Calabria con presenza di aziende ad alto numero di addetti è quello dei call center, come attestano alcune inchieste giornalistiche e i dati di un’indagine conoscitiva della Commissione lavoro della Camera sui rapporti di lavoro nei call center presentata a dicembre 2014. Il maggior numero di operatori del settore, circa il 40% degli oltre 80mila in tutta Italia, lavora tra Calabria (più di 15mila) e Puglia.
Andando ad analizzare le imprese della regione in base alle tipologie registrate da Istat (non tutte le tipologie di azienda sono presenti in questo grafico ma solo quelle che abbiamo ritenuto più strettamente interessate da un aumento della disponibilità di banda larga) vediamo che il settore nettamente prevalente in tutte le province calabresi è quello commerciale. Relativamente poche sono le attività legate ai servizi, con l’eccezione di quelli associati al turismo, che però ci aspetteremmo di vedere molto più presenti in una regione a così spiccata vocazione turistica.
L’auspicio è che gli investimenti infrastrutturali in corso riescano a dare un contributo per lo sviluppo economico di questa regione che ha, al momento, il record per tasso di disoccupazione generale a livello europeo (oltre il 23%, più del doppio del tasso medio europeo) e in particolare, drammaticamente, è prima in Europa per disoccupazione giovanile con quasi il 60% di persone tra i 15 e i 24 anni senza lavoro, secondo i dati Istat ed Eurostat diffusi nei mesi scorsi.