Da 45 anni la Terra si sta consumando. Per colpa nostra
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Un registro di buoni e cattivi

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Come si misura l'impronta ecologica

La sostenibilità è andata perduta 40 anni fa

Chi consuma di più e chi di meno

La Cina consuma molto più di quanto può rigenerare

  • La Germania partiva nel 1961 con 1,37 ettari globali di biocapacità pro capite e una impronta di 4,28. Un rapporto di 1 a 3 circa. Dopo la riunificazione, a inizio anni ‘90, la biocapacità tedesca aumenta un po’ e arriva al 2013 a 2,24 ettari globali pro capite. L’impronta, al contrario, cresciuta fortemente nel corso degli anni ‘80, diminuisce dal 1993 e arriva nel 2013 a 5,46. Il rapporto è di circa 1 a 2.
  • La Francia, che ha a disposizione un territorio più ampio per una popolazione meno numerosa, aveva una biocapacità di 2,21 ettari a persona nel 1961, contro una impronta ecologica di 4,22. Entrambe sono cresciuta, arrivando nel 2013 a 2,91 di biocapacità e 5 di impronta ecologica, ma il rapporto è rimasto sostanzialmente invariato ed è inferiore a 2.
  • L'Italia partiva già molto svantaggiato negli anni ‘60, con una impronta di 2,34 e una biocapacità di 1. Oggi la biocapacità italiana è rimasta uguale mentre l’impronta è aumentata moltissimo ed è arrivata a superare 5 ettari pro capite nel 2011, per poi scendere a 4,5. Ci si può chiedere se questa flessione sia frutto della crisi economica e quindi della stagnazione della crescita o se dipenda anche dal risparmio energetico e dall’aumento dell’uso di energie rinnovabili.

Un aiuto alla politica

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