Lo avevamo detto in occasione dell’addio di Giuseppe Marotta: la rotta della Juventus di Andrea Agnelli è tracciata. Il club vuole ottenere una dimensione internazionale a livello di brand al fine di colmare definitivamente il gap economico con colossi quali Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Manchester City, Bayern Monaco. Detto altrimenti, la Juve punta ad aumentare i ricavi per vincere in Champions e contemporaneamente punta a vincere in Champions per aumentare i ricavi, ricreando in grande quel circolo virtuoso già sperimentato in occasione dello scudetto 2012.
Segnale forte di questa strategia è stato l’ingaggio di Cristiano Ronaldo, l’uomo a cui Agnelli si è affidato per allargare il valore del marchio Juventus sia a livello economico sia sportivo. Sul campo Ronaldo ha trascinato con una tripletta la Juve ai quarti di Champions, ma il percorso di crescita del marchio non necessita solo dei risultati sportivi.
Ricavi e Borsa
Il bilancio bianconero del primo semestre 2018-19 è stato pubblicato il 28 febbraio 2019, a cavallo tra la gara d’andata degli ottavi di UEFA Champions League persa al Wanda Metropolitano e quella di ritorno vinta a Torino. Il bilancio annuale di giugno 2019 si prevede in perdita e la portata della perdita verrà sostanzialmente decisa dal cammino in Champions della squadra di Allegri. A febbraio 2019, comunque, il bilancio della Juve è leggermente in attivo di 7,5 milioni: dodici mesi fa era in attivo di 43,3 (-83%).
In ogni caso, rispetto a dodici mesi fa ad aumentare sono i ricavi, +13,6% rispetto a febbraio 2018. Andando a vedere le varie voci, si notano percentuali di aumento quasi ovunque. Legittimo pensare che l’aumento di introiti derivanti da prodotti di merchandising e licenze, sponsorizzazioni, biglietti e abbonamenti e valori dei diritti tv siano diretta conseguenza dell’investimento legato a Cristiano Ronaldo.
Ronaldo non ha trascinato la Juventus soltanto sul campo e in queste voci di bilancio. Se andiamo a vedere lo storico delle azioni di Juventus FC S.p.A. nell’ultimo mese tra andata e ritorno degli ottavi, notiamo come la tripletta di CR7 contro i Colchoneros abbia riportato le azioni bianconere sui valori che possedevano prima della disfatta di Madrid del 20 febbraio.
Una Champions da più di 100 milioni
Inoltre, la vittoria sull’Atletico Madrid ha garantito alla Juventus un introito europeo - incassi da stadio esclusi - di 94,28 milioni di euro tra premi e bonus.
Se a questa cifra aggiungiamo i soldi derivanti dalle quattro partite casalinghe tra girone e quarti possiamo affermare che finora l’UCL ha fruttato ai bianconeri ben più di 100 milioni di euro. Un tesoretto reso ancora più rotondo dalle eliminazioni di Inter, Napoli e Roma che hanno consentito alla Juve si allargare la fetta di incasso derivante dal market pool variabile.
Ora la doppia sfida con l’Ajax vale ancora di più: 12 milioni di solo approdo alla fase successiva, più circa 5 milioni di incasso derivante dai biglietti dello Stadium per l’eventuale semifinale in casa di maggio e un milione in più per via di una fetta sempre più ampia di market pool variabile. Totale 18 milioni: ecco quanto vale per i bianconeri battere i Lancieri di Amsterdam. Un gruzzolo che, sommato ai 120 già sicuri, porterebbe a circa 140 milioni il valore della campagna europea 2018-19.
Sponsorizzazioni e plusvalenze
La corsa di Juventus FC verso una dimensione internazionale non passa solo dai risultati - che sono conditio sine qua non - ma necessita di una crescita del brand. Come abbiamo visto nel grafico sui ricavi, incrementi determinanti arrivano dalle partnership e dai marchi che si legano alla squadra. Lo sponsor tecnico Adidas ha riconosciuto alla Juve un bonus di 15 milioni incassati dalla squadra torinese a dicembre 2018. Inoltre, il colosso tedesco ha prolungato il legame in essere con Juventus FC garantendo ai bianconeri un introito di 51 milioni a stagione da giugno 2019 al giugno 2027, di fatto raddoppiando l’accordo oggi in vigore che è di 23,25 milioni a stagione.
Un aumento sostanziale, che testimonia la crescita di appeal del marchio, ma che ancora è ben lontano dagli accordi ben più remunerativi che Adidas ha, per esempio, con Real Madrid e Manchester United. Gli spagnoli incassano dal marchio delle Tre Strisce 110 milioni annui, gli inglesi addirittura 128. Anche il Bayern Monaco incassa ben di più dei bianconeri: 90 i milioni annui che Adidas versa nelle casse dei bavaresi. Il grafico sopra mostra come la squadra bianconera, leader indiscussa in Italia, sia ancora piuttosto indietro rispetto alle big d’Europa. Il Barcellona, per esempio, incassa all’anno cento milioni in più.
Un’altra strategia attuata da Juventus per cercare di contenere il probabile debito di fine esercizio 2018-19 è legata alle plusvalenze. Nel calciomercato 2018-19, diviso in due fasi - estiva e invernale - la Juve riporta plusvalenze per 43,7 milioni riferiti all’estate e 36,8 riferiti al mercato di gennaio, nel quale i bianconeri hanno ceduto ad alte cifre i calciatori Emil Audero (alla Sampdoria), Alberto Cerri (al Cagliari) e Stefano Sturaro (al Genoa).
L’indebitamento finanziario e il bond
Spessore internazionale e vittorie europee hanno un prezzo da pagare in termini di investimenti. La Juventus ha scelto di farne - Ronaldo, ma prima anche lo Stadium e le infrastrutture della Continassa - ma ovviamente sui conti queste spese si fanno sentire. Il bilancio 2018 era in rosso e, come detto, in rosso sarà anche il prossimo. Di quanto lo deciderà solo il campo.
L’indebitamento finanziario netto, tra giugno 2017 e giugno 2018 (quindi prima dell’acquisto di Ronaldo), è quasi raddoppiato. In base all’ultimo bilancio semestrale, a oggi questo valore si attesta a 384 milioni: in sei mesi è aumentato di 74 milioni. Il dato non è di per sé allarmante, se si considera che secondo le regole UEFA del Fair Play Finanziario è consentito un indebitamento finanziario netto in rapporto uno a uno con il fatturato: per cui, la Juventus dovrebbe ancora rientrare tranquillamente in questo parametro, visto che il club torinese si aspetta per giugno 2019 un fatturato superiore al mezzo miliardo di euro.
Inoltre, a febbraio la Juventus ha ufficializzato l’emissione di un prestito obbligazionario di 175 milioni, con cedola fissa annua pari a 3,375%, con scadenza al 19 febbraio 2024 e riservato a investitori qualificati. In un comunicato stampa, Juventus precisa che “l’emissione ha lo scopo di dotare la Società di risorse finanziarie per la propria attività ottimizzando la struttura e la scadenza del debito”.
La strategia quindi appare abbastanza chiara su questo versante: la Juventus non ha paura del debito poiché nell’immediato cerca di ripianare il debito attraverso un altro tipo di debito. Allo stesso tempo, Juventus spera che a risolvere in maniera più strutturale i problemi di bilancio ci pensi nel medio termine un aumento corposo del fatturato (atteso sui 6-700 milioni nei prossimi anni). In questo senso, i risultati del campo mantengono un'importanza cruciale per Juventus: da un lato per i lauti premi in denaro, dall’altro per l’aumento di appeal del marchio capace di renderlo club riconosciuto a livello internazionale, vera e propria sfida per Juventus FC negli anni a venire.