Una copertura oggi piuttosto scarsa, concentrata in pochi centri urbani, nemmeno in tutti i capoluoghi di provincia. E la presenza di un progetto che si limita al biennio 2016-2018 per portare la connessione ultralarga in fibra alla gran parte delle abitazioni e immobili della Regione. Perlomeno questo è quanto si legge sul sito della Regione Liguria alla voce “Agenda digitale”.
Diversamente dalla maggior parte delle regioni analizzate finora in questa serie in cui puntiamo gli occhi sulla copertura attuale e prevista della banda ultralarga nei comuni italiani, l’Agenda digitale della regione Liguria ci sembra in tono un po’ minore. Perlomeno in termini di sforzo comunicativo ai cittadini. Le pagine dedicate al tema, all’interno del sito della Regione, ospitano come contributo esplicativo un paio di corposi .pdf: il verbale del Consiglio regionale del marzo 2016 e una pubblicazione allegata che illustra le strategie e le priorità dell’agenda digitale (limitatamente al periodo 2016-18).
Anche in questo caso esiste una struttura specifica, Liguria Digitale spa, cui è dato mandato di operare su tutto il territorio realizzando i progetti e favorendo l’integrazione tra le reti e i sistemi disponibili per fornire servizi semplici e facilmente accessibili. Venti progetti altamente strategici sono stati avviati con un impegno triennale di oltre 54 milioni di euro derivanti sia da fondi europei che regionali. I dati presentati nei documenti regionali sono ormai superati, e conviene riferirsi a quelli presenti sul sito della Strategia banda ultralarga italiana, da cui sono presi tutti i dati utilizzati per le mappe e i grafici di questo articolo.
Bene la banda larga, male l'e-government
I documenti nel merito esplicitano che “la Liguria si posiziona al di sopra della media italiana per quanto riguarda gli indicatori relativi alla diffusione della banda larga ed ultra larga e all’utilizzo regolare di internet. Mostra invece un valore inferiore alla media nazionale in relazione al ricorso all’e-government.
Anche l’indicatore relativo al digital divide totale (ossia la quota di persone che non ha mai utilizzato internet) mostra una situazione regionale peggiore rispetto alla media italiana.” Tra le priorità strategiche si indica la necessità di una regione più capace di offrire servizi ai cittadini ma anche di “attirare turisti aiutandoli a pianificare la loro vacanza” e sostenere gli “investitori, per le opportunità offerte da una terra dove è possibile creare lavoro di qualità e dove le imprese sono aiutate a insediarsi, espandersi, crescere.”
I progetti in campo sanitario
Grande spazio viene dato al mondo della sanità, con l’idea di implementare il fascicolo sanitario elettronico e una rete condivisa di diagnostica regionale. Si fa riferimento esplicito a tutti quei servizi di assistenza domiciliare e sostegno alle persone fragili che possono trarre un grande vantaggio da una migliore infrastruttura di rete, soprattutto in una regione dove la popolazione over 65 è davvero molto numerosa, quasi un terzo del totale.
L’età media ligure è di oltre 48 anni (un dato che rende bene l’idea confrontato con i 41 della regione Campania) e solo qualche anno fa la Liguria salì agli onori delle cronache come la regione con la più bassa natalità al mondo. Una ragione concreta per lavorare molto su servizi che guardino soprattutto alla terza età come il target di maggiore interesse per i servizi al cittadino.
La situazione della copertura attuale
Grande disparità si trova nella regione ligure tra l’accesso alla banda ultralarga, soprattutto quella a 30Mbps, nelle città come Genova e Savona, sostanzialmente interamente coperte, e La Spezia, dove sono raggiunti 2 immobili su 3, rispetto al resto del territorio caratterizzato da molti comuni con un numero di abitanti piuttosto basso, spesso sotto le 5000 persone, sostanzialmente privo di connessione a banda ultralarga.
D’altro canto, a Genova vivono più di 580mila persone, oltre un terzo dei residenti in regione, che in totale sono 1 milione e 575mila. La seconda città più importante, La Spezia, non arriva ai 100mila abitanti. Una situazione molto disomogenea dunque, che probabilmente spiega anche il perché ci sia tanta differenza di connessione tra i centri urbani e le aree meno popolate, decisamente meno remunerative per gli operatori che devono costruire e mantenere le infrastrutture.
E se la copertura a 30Mbps entro il 2020 dovrebbe arrivare a tutto il territorio regionale, quella a 100Mbps si limiterà invece, comunque, sostanzialmente a Genova e poco altro. Il capoluogo di regione oggi ha il 50% circa degli immobili raggiunti e dovrebbe arrivare al 70% circa. Ma poco meno di 200 comuni, tra i 235 della regione, avranno una copertura difficilmente superiore al 10% degli immobili. E per molti la fibra a 100Mbps fissa non arriverà proprio, come in tante altre zone non urbane di Italia.