Negli ultimi anni la regione più popolosa del Sud Italia sta premendo il piede sull’acceleratore. Perlomeno sulla carta. Con poco più di 5 milioni e 800mila abitanti, che rappresentano nell’insieme la popolazione più giovane d’Italia, se così si può dire con una età media di 41,5 anni, la Campania ha avviato una serie di programmi di innovazione per promuovere l’occupazione giovanile puntando soprattutto sulle competenze specializzate, scientifiche e tecniche, digitali.
La situazione attuale
Con uno specifico assessorato regionale dedicato all’innovazione, l’internazionalizzazione e le startup, la Regione registra, stando ai dati del sito Campania competitiva, una grande partecipazione alle iniziative di progetti e bandi per imprese innovative. Allo sportello aperto da Invitalia per l’attivazione di Contratti di sviluppo, che prevedono investimenti di grandi dimensioni nei settori industriale, turistico e ambientale, con agevolazioni e incentivi, oltre il 30% dei progetti è arrivato proprio dalla Campania, prima per numero di proposte e di contratti finanziati (più di 40 a luglio 2017), quasi 1300 milioni di euro di investimenti e 686 di agevolazioni impegnati. I dati dei contratti e dei progetti, disponibili sul sito di Invitalia, dicono che i settori di maggior impegno sono quello della trasformazione dei prodotti agricoli e quello della meccanica. Secondo quanto dichiarato sul sito della Regione dallo stesso governatore campano Vincenzo De Luca, l’aspettativa è quella di creare almeno 20mila nuovi posti di lavoro.
La spinta innovativa è articolata su più fronti: la campagna Startup innovativa per la creazione di imprese ad alto contenuto di innovazione ha visto la presentazione di oltre 190 domande per un valore progettuale totale di oltre 70 milioni di euro. Al 31 luglio, la Campania aveva quasi 570 startup innovative registrate, prima regione del Sud e oltre il 7,4% a livello nazionale. Nel corso di quest’anno, la Regione ha anche firmato un Protocollo di intesa con il Miur per lo sviluppo, dalla scuola all’università e ai settori di ricerca, delle competenze digitali e per il potenziamento della connessione nelle scuole e la creazione di digital hub sul territorio.
Un quadro complessivo che dimostra come la disponibilità di infrastrutture di rete adeguate è la chiave necessaria a rendere realistici gli obiettivi di sviluppo prefissati. Tanto più se le azioni messe in campo puntano ad avere un impatto concreto sulla vita delle persone consentendo ai cittadini della regione di studiare e lavorare nelle condizioni migliori possibili.
La banda ultralarga
I dati del sito dedicato alla Strategia banda ultralarga evidenziano che c’è una netta separazione, in termini di connessione ad alta velocità, tra i comuni della costa campana e quelli delle zone interne e montuose. Se prendiamo la mappa dei comuni coperti, in termini di unità immobiliari raggiunte, dalla banda a 30Mbps vediamo che a oggi la Campania è, come le altre regioni del Sud, a eccezione di Abruzzo, Molise e Basilicata, piuttosto ben coperta, con una percentuale complessiva di immobili raggiunti del 65,5%. Ma se Napoli è sostanzialmente quasi tutta coperta, Salerno e Caserta lo sono per due terzi degli immobili, Benevento si deve accontentare di poco più del 30% delle unità immobiliari raggiunte e Avellino risulta praticamente del tutto scoperta. Passando ai dati della copertura a 100Mbps, la situazione diventa molto più rarefatta. A oggi solo il 14% delle costruzioni è raggiunta dalla banda super veloce. E anche in prospettiva la situazione non cambierà molto, nemmeno per la grande area metropolitana di Napoli, il cui obiettivo per il 2020 è di arrivare a copertura quasi totale solo per le zone della città a ridosso del mare e del porto. Le aree di Bagnoli e Fuorigrotta, ad esempio, dovrebbero arrivare a una copertura tra il 55 e il 60% delle unità immobiliari. Solo un’area ristretta del comune di Caserta avrà una copertura del 60%, mentre gran parte del territorio di Benevento non vedrà comunque la banda fissa a 100 Mbps nei prossimi anni. Anche per Salerno la zona che arriverà a una ampia copertura, oltre il 60%, è quella che si affaccia sul mare. Mappa ultralarga a 100Mbps Attualmente, senza contare i nuovi settori di startup, ma attenendoci ai dati del 2015 del registro delle imprese di Istat, sono presenti sul territorio campano oltre 336mila imprese private, in diversi settori, di cui 145 hanno più di 250 impiegati e addetti. Più della metà di queste attività sono registrate nella provincia di Napoli, seguita da Salerno con oltre 71mila imprese e attività commerciali. Oltre alle attività private, la mappa sottostante evidenzia la presenza di ospedali e case di cura convenzionate per provincia e di sedi scolastiche (dati Miur).
Andando a distinguere le attività private per tipologia, e mettendo in evidenza sopratutto quelle che riteniamo possano maggiormente beneficiare nell’immediato dalla disponibilità di banda larga, vediamo che il settore attualmente più vivace è, in tutte le province campane, quello del commercio, seguito dalle attività professionali, tecniche e scientifiche.
Piuttosto scarsa è la presenza di attività private nei settori dell’istruzione, dell’informazione e in generale dei servizi a supporto delle imprese, ambiti nei quali evidentemente c’è spazio per ampio miglioramento. Vedremo, nei prossimi anni, se il raggiungimento degli obiettivi di banda ultralarga e il compimento dei vari piani di investimento nell’ambito dell’innovazione avrà o meno un impatto significativo su alcuni di questi numeri.
Come si leggono le mappe dell’accesso a 30Mbps e 100Mbps
Le mappe qui sopra rappresentano, per intensità di colore, l’accesso all’ultralarga nei diversi comuni della regione. Cliccando con il puntatore all’interno dell’area comunale è possibile vedere i dati al presente (ultimo rilevamento alla fine di giugno 2017) e le proiezioni al 2018 e al 2020. Il dato della popolazione è rappresentato da un punto colorato al centro del territorio comunale. L’intensità dei colori a colpo d’occhio permette di vedere nell’insieme quali sono le zone più popolate rispetto a quelle meno densamente abitate. Passando con il puntatore sopra il cerchietto si visualizza il dato preciso del numero di residenti al 1 gennaio 2017, secondo Istat. I riquadri che accompagnano le mappe permettono di analizzare i dati più in dettaglio, per esempio andando a vedere quanti comuni saranno effettivamente raggiunti dalla ultralarga nei prossimi anni, con gli obiettivi 2018 e 2020. Cliccando sulle barre colorate, è possibile evidenziare quegli stessi dati sulla mappa, sia evidenziando, nelle prime due mappe, quali sono i territori che nel corso del tempo saranno coperti sempre più, sia comprendendo, nella terza, come sono distribuite le attività nelle diverse province.