Baghdad - "La più pericolosa diga al mondo": cosi' gli Usa definivano nel 2007 la grande diga di Mosul, i cui lavori di messa in sicurezza verranno effettuati dalla società Trevi. "In termini di erosione interna delle fondamenta la diga di Mosul e' la piu' pericolosa del mondo...se si dovesse verificare anche un piccolo problema un cedimento e' probabile", denunciava quasi nove anni fa un rapporto statunitense, che definiva il rischio "eccezionalmente alto". Il pericolo era noto da tempo in quanto l'argine era stato costruito su un terreno gassoso e calcareo ma i fondi stanziati per rinforzarlo erano stati sprecati per incompetenza e possibili frodi, si leggeva nel documento.
La diga di Mosul, sul fiume Tigri, è la più grande in Iraq e la quarta di tutto il Medio Oriente con il suo sbarramento lungo 3,2 chilometri e alto 131 metri. La sua costruzione fu voluta da Saddam Hussein e venne completata nel 1984. Il sito è di importanza strategica non solo per il controllo delle risorse idriche ma anche perche' in grado di trasformarsi in una specie di 'bomba d'acqua, una vera e propria arma di distruzione di massa. Se l'argine saltasse, infatti, la conseguente ondata devastatrice - dopo aver investito la vicina Mosul - sarebbe ancora in grado di arrivare fino a Baghdad, 350 chilometri a sudest. "Assumendo il peggior scenario, un crollo istantaneo della diga di Mosul potrebbe innescare onde alte 20 metri", sottolineava il rapporto Usa. La diga fu brevemente conquistata, nell'estate 2014, dai miliziani dell'Isis che tuttora controllano Mosul, che si trova ad appena 40 chilometri dall'infrastruttura e rimane la principale roccaforte del 'califfato' in Iraq. Appoggiati dai caccia americani, i peshmerga curdi riuscirono in pochi giorni a riconquistare il sito. Considerata l'estrema pericolosità della zona, il governo italiano ha già fatto sapere che invierà un contingente di 450 soldati per proteggere i lavori del gruppo Trevi. L'intervento di messa in sicurezza sarà realizzato essenzialmente con iniezioni di malta speciale per andare a chiudere le fessurazioni originate dalla presenza di lingue di gesso nella morfologia del territorio. I tempi ancora non sono stati definiti ma indicativamente i lavori dovrebbero durare 18 mesi. (AGI)