Londra - Uno dei momenti piu' fotografati della giornata di ieri e' stato quando la nuova premier e leader dei Tory, Theresa May, e' andata a Buckingham Palace a rendere omaggio alla sovrana e ad accettare da lei l'incarico di formare il nuovo governo. Perche', mentre in Italia si 'sale al Colle', nel Regno Unito, una delle poche, vere monarchie ancora operative in Europa e nel mondo, chi ha il compito di guidare il paese deve ottenere l'investitura a palazzo reale. E May, facendo i conti, e' il primo ministro numero 13 nella lunga lista dei premier di Sua Maesta'. Un regno lungo 64 anni e che ha appunto visto 13 inquilini a Downing Street, mentre lei, Elisabetta II nota 'Lizzie', e' sempre li' saldamente al potere, forte dei suoi 90 anni e quasi tre mesi di eta'.
Il primo capo di governo che dovette rendere conto del suo operato a Elisabetta fu Winston Churchill (dal 1951 al 1955), eroe di guerra e uno dei padri della patria. Un premier definito piu' volte dalla stessa monarca "divertente". Poi vennero Anthony Eden (1955-1957), Harold Macmillan (1957-1963), Alec Douglas-Home (1963-1964), Harold Wilson (1964-1970 e 1974-1976) ed Edward Heath (1970-1974): tutti primi ministri che all'estero sono finiti un po' nel dimenticatoio, ma che furono molto importanti negli anni della Crisi di Suez, della Swinging London, della fine dell'Impero e dell'inizio del Commonwealth. Dopo James Callaghan (1976-1979) venne appunto Margaret Thatcher (1979-1990), una di quelle che piu' ha lasciato il segno.
La 'Lady di ferro', venuta a mancare nel 2013, cambio' notevolmente il Regno Unito, affossando i sindacati e il mondo operaio e industriale ma allo stesso tempo aprendo la strada alla finanza della City e alle nuove dinamiche mondiali. Contestatissima in vita e poco celebrata dopo la sua morte, Thatcher secondo gli osservatori ebbe per tutto il suo mandato un rapporto molto teso con Elisabetta. Il resto, poi', e' quasi storia contemporanea. Dopo John Major (1990-1997), che governo' durante gli anni di Lady Diana e della crisi piu' profonda della casa reale, venne il decennio di Tony Blair (1997-2007), il primo ministro della guerra in Iraq del 2003, della 'Cool Britannia' e della rinascita culturale del paese.
Poi fu la volta di Gordon Brown (2007-2010) e di David Cameron (dal 2010 fino a ieri, 13 luglio 2016): il premier che forse passera' alla storia proprio per aver sfidato il destino, dando il via al referendum sulla Brexit, e per aver perso la sua battaglia contro il caso e contro una politica che negli ultimi mesi si e' dimostrata molto spregiudicata. Un regno, quello di Elisabetta II, che ha visto quasi sempre prevalere la destra Tory. Wilson, Callaghan, Blair e Brown sono stati gli unici premier laburisti, tutti gli altri provenivano dal partito conservatore. L'unico governo di coalizione e' stato il primo esecutivo Cameron, formato dai Tory insieme ai liberaldemocratici. (AGI) .