N el secondo capitolo dedicato ai 100 anni dello Zingarelli abbiamo chiesto al curatore, il professor Mario Cannella, di parlarci dei fattori che portano all’accettazione dei lemmi stranieri, soprattutto inglesi, all’interno del nostro parlare quotidiano. Se parlassimo attraverso una metafora calcistica potremmo definire questi termini come “gli oriundi della lingua italiana”: quelle parole usate quanto, se non di più, delle loro corrispondenti originali ma di cui, oggi, “non potremmo più fare a meno”. Come sport o cocktail. Eppure, periodicamente, compaiono articoli che provano a sensibilizzare sulla necessità di difendersi da questa invasione mostrando come potremmo facilmente optare per la versione autoctona, più elegante e musicale.
Abstract - Sintesi
All Inclusive - Tutto compreso
Evergreen - Intramontabile
Backstage - Dietro le quinte
Killer - Sicario
Badge - Tesserino
Cash - Contante
Come si decide quando accoglierli
Il criterio per introdurre queste parole all’interno di un dizionario non si discosta di molto da quello che si usa per quelle italiane: frequenza d’uso, valore del suo significato, stabilità nel tempo. Una particolare attenzione viene riservata a tutte quelle parole che nascono in rete e che, con grande facilità, entrano nella nostra vita quotidiana. Non tutte però sono destinate a permanere a lungo all’interno dei discorsi che facciamo. Sono numerosi anche derivati che arrivano da questa tipologia di lemmi. Gli esempi che il professor Cannella fa sono eloquenti: “resettare” (da reset) e Googlare (da Google). “Stiamo tenendo d’occhio anche whatsappare”, verbo che compare in moltissime chiacchierate, online e offline.
Leggi la prima puntata: come si decide quando una parola entra nel vocabolario
Quando accade il contrario
In rari casi avviene anche il contrario, soprattutto quando non esiste la parola in italiano che sia in grado di combaciare perfettamente con l’originale straniera. Come per “Serendipity”. Provate a trovare l’equivalente nella nostra lingua di quel concetto che definisce la fortuna “di trovare per puro caso una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra”. Il lemma è stato utilizzato nel 1754, per la prima volta, dallo scrittore inglese Horace Walpole che faceva riferimento, probabilmente, all’antico nome dello Sri Lanka (Serendip). La soluzione è la creazione di una nuova parola, come Serendipità, che non sempre è destinata a entrare all’interno di un dizionario, o il mantenimento della versione straniera, come nei casi di Spam, Kitsch, Facepalm.
Viaggio nel tempo
Chiudiamo con una lista che mostra il momento preciso in cui alcune parole straniere che ben conosciamo sono entrate a far parte del vocabolario Zingarelli:
1994: Zapping, skinhead, airbag, karaoke
1997: Home page, roaming
2001: Coming out, mobbing, mailbox, call center, new economy
2002: Bipartisan, outlet, vintage, ebook, download
2003: Customer Care, touchscreen, tobin tax
2005: Champions League, road map, ONG
2007: Gay pride, reality, sudoku
2009: Bodyguard, ADSL, black bloc, googlare
2010: Social card, social network
2014: Hashtag, self publishing, fake
2015: Selfie, wedding planner, âgé
2016: Cooking show, tiki-taca, jihadista
2017: Stepchild adoption, emoji, cosplayer, business plan
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