AGI - Scene dalla fine d’un matrimonio: un’imperscrutabile giovane donna giapponese, sposatasi in Italia, lascia il marito dopo sette anni d’unione. Ma è una separazione disorientante, quella che Sayuki annuncia a Vittorio, perché apparentemente priva di spiegazioni. Almeno fino a un pranzo familiare di congedo a cui l’orientale, dal suo piccolo negozio di fiori, invita anche l’altera suocera, la sfiduciata cognata pianista ed il di lei fratello minore, aspirante accademico gay. In ‘Nessuno conosce Sayuki’ (Bompiani) Francesca Scotti scrive di seconde possibilità e sogni di revisione dell’esistenza, di tagli netti - necessari alla sopravvivenza come potature - e scie di cose taciute fattesi timori che i segreti siano infine rivelati: della difficoltà di stare insieme.
Dal Kintsugi - antica arte di riparare la ceramica con l’oro, che fa riferimento alla possibilità di rendere preziose le nostre cicatrici - all’Hanakotoba - il silenzioso linguaggio impermanente dei fiori - l’autrice riporta nel romanzo suggestioni d’un Giappone lontano, ma vivido d’immagini in forma di flashback e delicati riferimenti culturali. D’altronde, sua dichiarata musa è l’inquieta cantrice post-moderna del ‘black romanticism’ Yōko Ogawa, da noi nota per ‘L’anulare’, che l’ha ispirata nella dedizione al non detto e convinta della sottile capacità evocativa delle descrizioni d’oggetti. Per l’architettura polifonica del suo romanzo, invece, Scotti ammette di aver guardato all’Inghilterra maturando un debito con la Anne Fine (quella di ‘Mrs. Doubtfire’) di ‘Lo diciamo a Liddy?’.
Ultima coordinata musicale: l’autrice di ‘Nessuno conosce Sayuki’ vanta un diploma in oboe e pratica anche il violoncello. Due strumenti dal suono penetrante, ma caldo; che sovrapposti, come sapeva Morricone, sollecitano le emozioni.
Francesca Scotti, laureata in legge e musicista, è autrice di romanzi e racconti. Ha vissuto a lungo tra il Giappone e Milano. Con Bompiani ha pubblicato ‘Ellissi’ (2018), ‘Capacità vitale’ (2019), e ‘Shimaguni. Atlante narrato delle isole del Giappone’ (2023).