N uove scoperte in via del Vesuvio nella Regio V di Pompei, dove i lavori nell'ambito del Grande progetto cofinanziato dall'Ue per la messa in sicurezza rispetto al rischio idrogeologico hanno consentito di portare alla luce porzioni non scavate dell'antica città romana.
Dopo il cubiculum con il quadretto di Leda con il cigno, gli archeologi hanno disseppellito un'alcova sensuale e raffinata. Alle spalle dell'ambiente, torna in luce anche parte dell'atrio della dimora, con pareti dai vividi colori e l'affresco di Narciso, al centro di una di esse, mentre si specchia nell'acqua e si innamora della sua immagine, secondo l'iconografia classica.
L'elegante dimora già dal corridoio di ingresso accoglieva gli ospiti con l'immagine di buon auspicio del Priapo, in analogia con quella della vicina Casa dei Vettii. Decori raffinati di IV stile caratterizzano l'intera stanza di Leda, con delicati ornamenti floreali, intervallati da grifoni con cornucopie, amorini volanti, nature morte e scene di lotte tra animali.
Anche sul soffitto, crollato sotto il peso dei lapilli durante l'eruzione pliniana del 79 d.C., pregiati disegni, i cui frammenti sono stati recuperati dai restauratori per ricomporne la trama. Interessante, nell'atrio di Narciso, è la traccia ancora visibile delle scale che conducevano al piano superiore, ma soprattutto il ritrovamento nello spazio del sottoscala, utilizzato come deposito, di una dozzina di contenitori in vetro, otto anfore e un imbuto in bronzo.
Una situla bronzea (contenitore per liquidi) è stata invece rinvenuta accanto all'impluvio. "La bellezza di queste stanze, evidente già dalle prime scoperte, ci ha indotto a modificare il progetto e a proseguire lo scavo per portare alla luce l'ambiente di Leda e l'atrio retrostante - spiega il direttore, Alfonsina Russo - ciò ci consentirà in futuro la fruizione del pubblico di almeno una parte di questa domus".
La messa in sicurezza e riprofilamento dei fronti di scavo, previsto dal Grande Progetto Pompei, sta interessando i più di 3 chilometri di perimetro dell'area non scavata di Pompei. In questa delicata fase, Massimo Osanna, direttore del parco archeologico fino a qualche settimana fa e che ha ripresentato la sua candidatura al Mibac, sta proseguendo la direzione scientifica dello scavo".