AGI - "Indestructible!", indistruttibile. E' il titolo che Charlie Hebdo ha scelto per la prima pagina dell'edizione speciale per commemorare i 10 anni dal sanguinoso attacco alla sua redazione, a Parigi. Il 7 gennaio del 2015, i fratelli Cherif e Said Kouachi, francesi di origine algerina, fecero irruzione nella sede della rivista satirica armati di fucili AK-47, al grido di "Allah Akbar" e spararono su giornalisti e disegnatori. I morti furono dodici, di cui 8 dipendenti della rivista.
Oggi, 7 gennaio, uscirà un numero di 32 pagine con una raccolta delle 40 migliori caricature su Dio tra le 350 ricevute nel concorso internazionale lanciato alla fine dello scorso anno. "La voglia di ridere non morirà mai", si legge. "La satira possiede una virtù che ci ha aiutato a superare questi anni tragici: l'ottimismo", ha scritto il direttore Riss (pseudonimo di Laurent Sourisseau) nel suo editoriale. "Se abbiamo voglia di ridere, abbiamo voglia di vivere. La risata, l'ironia, la caricatura sono segni di ottimismo", ha proseguito. Alle 11,30, è prevista una cerimonia di commemorazione cui parteciperanno tra gli altri il presidente francese Emmanuel Macron, la maggior parte dei ministri e la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. "Il terrorismo è un pericolo che ancora alligna nelle nostre società e questo implica che non possiamo allentare la presa ma dobbiamo vigilare", ha detto Macron parlando lunedì agli ambasciatori francesi.
Il corteo partirà dall'XI arrondissement di Parigi, dove era la redazione di Charlie Hebdo nel 2015, e proseguirà poi su boulevard Richard Lenoir, dove fu ucciso il poliziotto Ahmed Merabet, e si sposterà intorno alle 13 all'Hypercasher di porte de Vincennes, dove il 9 gennaio del 2015 quattro persone di religione ebraica furono assassinate da un complice dei fratelli Kouachi, Amedy Coulibaly, che il giorno prima aveva anche ferito a morte la poliziotta Clarissa Jean-Philippe. La catena di attacchi suscitò un'ondata di commozione in tutto il mondo. Oltre un milione di persone prese parte al corteo organizzato a Parigi l'11 gennaio.
Lo slogan 'Je suis Charlie (Io sono Charlie)' diventò emblema della difesa della libertà di espressione. Libertà che continua tuttavia a essere messa in causa. Il contesto internazionale, ha sottolineato il direttore Riss, non è facile. "I valori di Charlie Hebdo come l'humor, la satira, la libertà d'espressione, l'ecologismo, la laicità, il femminismo, solo per citarne alcuni, oggi sono messi in discussione, "può essere perché la democrazia stessa è essa stessa minacciata da nuove forze oscurantiste". Le vignette che usciranno domani su Charlie Hebdo promettono di riaccendere il dibattito. In una si vede Gesù che si fa un selfie sulla croce, in un'altra un fumettista che si chiede se "disegnare uno che disegna uno che disegna Maometto" può andare bene. Charlie Hebdo pubblicherà anche i risultati di un sondaggio Ifop secondo cui per 76% dei francesi "la libertà di espressione è un diritto fondamentale" e questo comprende la libertà di fare caricature.