P resentato a Più libri più liberi "La Torre d’Amore" di Rachilde, a cura di Marina Geat, pubblicato dalle edizioni Croce. Un evento, cui era presente anche un rappresentante dell’Ambasciata di Francia a Roma, interessante da vari punti di vista.
Innanzitutto per la riscoperta di una scrittrice di grande valore, precorritrice, già a fine Ottocento, di molte delle istanze femministe e relative alla fluidità di genere che sono oggi oggetto di accese riflessioni.
Come ha spiegato la curatrice, Marina Geat, docente dell’Università Roma Tre, “tramite lo pseudonimo di Rachilde si esprime, con la forza di una scrittura intensamente poetica, una scrittrice che per tutta la vita ha ricercato e trovato un suo spazio di parola in un mondo totalmente forgiato dalla supremazia maschile, che Rachilde ha costantemente contestato e messo in radicale discussione”.
“Oltre al più celebre e scandaloso dei sui romanzi, Monsieur Vénus, che ribalta totalmente i ruoli sessuali rappresentando una donna che fa l’uomo e un uomo che diventa donna fino alle estreme conseguenze di un femminicidio – aggiunge Marina Geat – un romanzo come La Torre d’amore, con la sua mitica lotta tra i due uomini rinchiusi nel faro di Ar-Men e il mare scatenato che vendica ogni oltraggio fatto al femminile, mostra una potenza di decostruzione che va anche al di là del solo confronto sessuale, riplasmando la definizione dei limiti tra l’Umano e la Natura”.
Dunque, “autentica Poesia” – conclude Marina Geat, auspicando che questa pubblicazione sia soltanto l’inizio di una rivalutazione più ampia di Rachilde.
Un ruolo fondamentale per il successo di questo libro è da attribuirsi alla traduttrice, la poetessa Sara Concato. Presente all’evento di PLPL, Sara Concato ha spiegato quanto difficile e attento sia stato il suo lavoro, che ha implicato un profondo contatto con il senso profondo della scrittura di Rachilde: “La prima difficoltà veniva dal linguaggio tecnico della Marina, che Rachilde ha dimostrato di conoscere perfettamente e che la traduttrice ha dovuto impegnarsi a restituire nel modo più esatto. Vi sono poi le sfumature di genere, essenziali in questo testo, che si scontrano con le differenze tra l’italiano e il francese. In particolare, il mare è femminile – la mer – in francese, con tutta una serie di conseguenze che la traduttrice, senza tradire il senso, ha dovuto adattare al nuovo contesto linguistico. Infine, vi è una sonorità complessiva del testo in cui il delirio del vento agisce sul suono delle parole e delle frasi. Per questo ho dovuto far valere la mia sensibilità poetica cercando un risultato soddisfacente e, credo, altrettanto poetico anche nella versione tradotta”.
La lettura di alcuni brani de La Torre di Amore, magistralmente eseguita da Gilberto Scaramuzzo, docente e direttore della compagnia di arti sceniche Mimesis dell’Università Roma Tre, ha consentito al pubblico di PLPL di apprezzare pienamente la bellezza inquietante di questo testo di Rachilde.
È quindi intervenuta Jeanne Champagne, regista teatrale francese che per prima ha adattato per la scena questo testo, con uno spettacolo che, nel 1984, ha fatto scalpore per il suo coraggio trasgressivo e la qualità dell’interpretazione: “Si è tratto per me di un autentico colpo di fulmine – ha spiegato la regista. All’epoca ancora non si parlava di teatro “immersivo”, ma il testo crudele di Rachilde richiedeva proprio questo. Un coinvolgimento sensoriale completo del pubblico che ho ottenuto con la scenografia, le sonorità, le luci, addirittura gli odori, dal quale si usciva in preda a una sorta di vertiginosa fascinazione. Un’esperienza indimenticabile e che, per me giovane regista, ha decretato un successo che dura fino ad oggi, con la mia direzione del Théatre Ecoute”.
Jeanne Champagne ha poi posto l’interrogativo circa la definizione di “femminista” spesso attribuita a Rachilde, dal momento che questa scrittrice ha talvolta dichiarato il contrario, pubblicando nel 1928 un libricino provocatorio intitolato Pourquoi je ne suis pas féministe.
La risposta è venuta da Reine Prat, presente all’evento, una importante personalità del mondo della cultura francese, già autorevole funzionaria del Ministero della Cultura in Francia per il quale ha redatto due rapporti “esplosivi” sulla situazione di diseguaglianza delle donne nelle professioni dell’arte e della cultura e autrice, nel 2021, del libro Exploser le plafond. Précis de féminisme à l'usage du monde de la culture. Reine Prat ha spiegato che «al di là delle etichette di “femminismo” che andrebbero comunque contestualizzate e che talvolta risultano riduttive, quello che è certo è che Rachilde è stata oggetto, come molte donne di cultura, dell’azione di invisibilizzazione messo in atto per molto tempo dalla cultura ufficiale, scomparendo dalle storie letterarie e dai cataloghi delle case editrici”. Anche Reine Prat ha dunque auspicato che la pubblicazione di Rachilde prosegua in Francia e anche in Italia, presso case editrici autorevoli e tramite traduzioni di qualità come quella realizzata da Sara Concato. “Far passate testi come questi, ricchi di un’intensità poetica di forte impatto, è fondamentale per contribuire a rompere gli stereotipi e infrangere i limiti della sensibilità e del pensiero che purtroppo ci condizionano ancora moltissimo”.