AGI – Le cure per mantenerci in salute ma anche la salute di chi ci cura. E’ un viaggio a 360 grandi a cavallo tra salute e sanità, in Italia e nel mondo “La cura. Tutto ciò che devi sapere per stare meglio”, spinoff de Le Iene che andrà in onda domani (giovedì 28) in prima serata su Italia. Un viaggio nella sanità di oggi e di domani, dagli abissi delle liste d’attesa infinite e delle strutture da incubo alle eccellenze della ricerca e delle terapie d’avanguardia scritto da Riccardo Festinese e Alessandra Frigo e condotto da Gaetano Pecoraro direttamente dalle sale operatorie dell’Istituto Europeo di Oncologia, accompagnato, per tutto il corso della serata, dall’oncologo e direttore del programma di Senologia allo Ieo, Paolo Veronesi, e dallo psichiatra dell’Istituto Auxologico, Leonardo Mendolicchio.
Si partirà dallo scandalo dei medici gettonisti, dalla fuga dei medici negli Emirati Arabi per finire con le eccellenza del Centro Trapianti di Padova o del Gemelli di Roma. E quindi, come sta la sanità Italia?
“Non sta benissimo – risponde all’AGI Pecoraro – tra i Paesi Ocse siamo quello che investe di meno nel sistema sanitaria nazionale quindi nel tempo stiamo entrando in sofferenza. Diciamo di avere un sistema sanitario universalistico ma se andiamo nelle corsie vediamo che non è del tutto vero e in alcuni casi l’accesso alle cure non è garantito per tutti allo stesso modo. Quindi, come sta il nostro sistema sanitario nazionale? Beh, non è morto, ma è finito in una grossa crisi”.
Un viaggio in Italia, da Nord a Sud ma anche in Usa, Francia e altri Paesi del mondo per confrontare le cure offerte dal nostro sistema sanitario con quelle delle nazioni più avanzate. “Come stiamo noi? Il tema è complesso – ha poi proseguito - Ogni giorno viene diagnosticato, ad esempio, un tumore a migliaia di persone e queste spesso ricevono una, due, alle volte anche tre proposte di cura diverse. Ed è inevitabile perché ormai la medicina mette a disposizione talmente tante soluzioni che in alcuni casi devi essere anche tu a scegliere quella migliore per te. Ecco, voglio pensare che il nostro programma possa contribuire ad accresce la consapevolezza di tutti noi come pazienti”.