AGI - Da Roma a Napoli, da Messina a Malta fino a Porto Ercole, dove si spense. Non è solo un viaggio nei luoghi della vita e dell’arte di Michelangelo Merisi quello raccontato da Vania Colasanti nel suo ‘Inseguendo Caravaggio nei suoi luoghi e nei suoi quadri’ (Baldini+Castoldi editore) ma un riuscito tentativo di dare nuova linfa ai posti e ai personaggi della sua vita, rendendoli contemporanei dopo quattro secoli. Una caccia letteraria al tesoro attraverso indizi, misteri, curiosità e retroscena dei suoi dipinti.
Colasanti, giornalista e autrice tv, racconta ad esempio che l’osteria romana in via della Lupa, dove Caravaggio cenava spesso in compagnia dell’amico Prospero Orsi, è diventata ora una galleria d’arte. Mentre un’autorimessa, in via di Pallacorda 4, ha preso il posto del cortile dove andò in scena, il 28 maggio 1606, l’uccisione di Ranuccio Tomassoni da parte del pittore lombardo. La locanda del Cerriglio a Napoli, frequentata durante due soggiorni campani, esiste invece ancora, come documentano le fotografie di Gina De Bellis che arricchiscono il libro.
L’autrice fa rivivere le donne di Caravaggio, i quadri, le chiese in cui lavorò, il carcere di Tor di Nona dove fu rinchiuso. In fuga da Roma, colpito da una condanna capitale, l’artista viene amorosamente pedinato da Colasanti di tappa in tappa, nel suo viaggio alla ricerca della salvezza, nel corso del quale non smise di dipingere: le Sette Opere di Misericordia a Napoli, la Decollazione del Battista a La Valletta, il Seppellimento di Santa Lucia a Siracusa.
In quel cammino tormentato, Colasanti gli è sempre accanto: “Ho ricercato nei suoi luoghi, lo sguardo di Caravaggio, fino alle sue ore estreme, nel borgo antico di Porto Ercole, dove morì”, spiega. La prossima presentazione, il 12 agosto sarà lì vicino, alla Fortezza di Porto Santo Stefano alle 21.30.