AGI - La fede cattolica, l'evidente attrazione per la vita monastica e per le necessità degli esseri umani più bisognosi, l'interesse per i segnali che possono giungere dall'aldilà. Sono i principali elementi che emergono dall'opera prima di Maria Pia Parenti, presentata nei giorni scorsi, in un'affollata libreria a Roma. Il libro ha il titolo 'Lascio le scarpe fuori... e altre piccole storie' (Officine Culturali Romane editore). Parenti sceglie la tecnica narrativa di racconti brevi per giungere al nocciolo della sua Weltanschauung: "Nella vita abbiamo bisogno di miracoli e non è un'allucinazione: i miracoli esistono!". Per avvicinarsi ai miracoli vale sempre la massima 'amor vincit omnia'.
"Di tutto quello che ci puo' capitare nella vita, lunga o breve che sia, nel bene e nel male, nei successi e nei fallimenti, nelle salite e nelle cadute, nelle rinascite e nei naufragi, nella redenzione e nella perdizione, c'è una cosa che resta per sempre. Si chiama amore". Nel libro emerge il filo conduttore della necessita' di fare del bene, anche a persone che sono inizialmente sconosciute. Notevole il racconto brevissimo 'Minuti contati': il solo scritto del libro, in cui si privilegia un finale a sorpresa. Si tratta, in fondo, dell'unico racconto che finisce male. Una scarica elettrica senza lieto fine. Parenti, classe 1963, ha anche pubblicato i suoi racconti nell'Antologia 'Scrittomisto'. Collabora con la rivista 'Spleen, nostalgia di storie sconosciute'.