AGI - Laboratori atomici, centrali solari, gallerie del vento, enormi dighe, piattaforme petrolifere, persino il centro elaborazione dati di Facebook, con The Cloud: sono l'oggetto delle straordinarie fotografie di Kim Steele, fotografo di San Francisco, a Roma in questi giorni e che, a Palazzo Ripetta, ha presentato un assaggio del suo lavoro. Figlio di un pilota di caccia dell'aeronautica statunitense dal quale ha ereditato la passione per la monumentalità della potenza industriale americana, Steele è arrivato sulla scena vibrante della New York degli anni '80 in un momento di grande fermento culturale ed economico: nel giro di appena un anno ha cominciato a pubblicare su Life Magazine, ma soprattutto a frequentare l'Andy Warhol's Factory, luogo di ritrovo per artisti e fucina di idee.
Grande amico di Madonna, prima ancora che di Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, oggi espone i suoi lavori in alcuni dei più grandi musei al mondo (a cominciare dal MoMa di New York) e in numerose collezioni aziendali (tra le altre, quelle di Chase Manhattan Bank e Goldman Sachs). A Roma perché appassionato dell'Italia (ha lavorato anche a una serie dedicata agli antichi alberi di ulivo), ha presentato a Palazzo Ripetta, in collaborazione con la limitrofa Accademia di Belle Arti, gli scatti in bianco e nero raccolti nel suo libro 'American Industry', pubblicato giusto un anno fa per i tipi di Goff Books.
L'evento, promosso dall'Accademia di Belle Arti in collaborazione con Palazzo Ripetta, è stato l'occasione di osservare immagini spettacolari di luoghi spesso inaccessibili al grande pubblico, che sono testimoni del progresso umano e della ricerca scientifica: scatti che documentano lo sforzo umano ed economico nell'industria del nucleare, nell'aeronautica spaziale, nell'ingegneria, ma testimoniano anche i costi sociali e ambientali del progresso; e interrogano sulla possibilità che possa esistere una nuova idea di sviluppo sostenibile.
Un'istantanea dell'opulenza, quella del gigante americano, oggi in crisi; o della rampante crescita economica di Paesi come la Cina, con i suoi successi ma anche il degrado ambientale. Alcune foto sono iconiche: quella della Diga delle Tre Gole, per esempio, l'opera più colossale realizzata in Cina negli ultimi secoli, un'opera che segna sicuramente un traguardo ambientale (perché la centrale elettrica a essa collegata consente il risparmio annuale di decine milioni di tonnellate di gas a effetto serra), ma la cui costruzione ha avuto un devastante impatto ambientale. Oppure, in Usa, nello Stato di Washington, Hanford Site, dove ci sono 9 reattori per la produzione di plutonio, oggi abbandonati, tra i quali quello realizzato per la produzione del plutonio utilizzato per la prima bomba atomica, Fat Man, l'ordigno che devastò Nagasaki, in Giappone. Oggi è il sito nucleare piu' contaminato in Usa, oggetto di un progetto di decontaminazione di gigantesche proporzioni (il presidente Joe Biden ha appena deciso uno storico stanziamento di tre miliardi di dollari). O ancora il Trident Laser di Los Alamos, in New Mexico, il laboratorio dove J.R. Oppenheimenr, il padre dell'atomica, guidò il Manhattan Project.
Le foto sono di grande impatto visivo: "Documentano luoghi che non si possono visitare e che sono restituiti da uno sguardo singolo e unico, che ci fa intendere quel che c'è dietro. L'Accademia lavora proprio su questo, non sull'apparenza, ma su ciò che c'è dietro l'immagine", ha osservato Cecilia Casorati, direttrice dell'Accademia di Belle Arti. "Invito spesso artisti nazionali e internazionali in Accademia per dare obiettivi ai ragazzi, che li apprezzano perché possono visualizzare una possibile carriera", ha spiegato Riccardo Ajossa, docente di Tecnologie della Carta.
L'incontro è stato un appuntamento inserito nel ciclo di eventi (numerosi altri sono ancora in agenda) voluti insieme dall'Accademia e da Palazzo Ripetta. "La nostra è un'alleanza tra vicini di casa, in nome dell'arte contemporanea", ha ricordato Miriam Mirolla, responsabile delle relazioni esterne dell'Accademia. "Eventi culturali che abbracciano vari ambiti, non solo artistici", le ha fatto eco il padrone di casa, il Ceo di Palazzo Ripetta, Giacomo Crisci. La zona in cui si affacciano tanto Palazzo Ripetta che l'Accademia è quella del Tridente romano che si snoda attorno a via di Ripetta, luogo di frequentazione dei turisti, ma anche per artisti, arricchito dalla presenza degli oltre 4mila studenti iscritti all'Accademia. Proprio l'Accademia ha da poco aperto un nuovo spazio museale, aperto al pubblico e visitabile gratuitamente, sulla Piazza del Ferro di Cavallo; e la Galleria attualmente ospita opere di Jannis Kounellis, che fu geniale allievo della scuola negli anni '50 e oggi e' uno dei principali artisti contemporanei.