AGI - Dio e la scienza sono conciliabili, o credere nell’uno significa disconoscere l’altra? E viceversa? Dopo anni di ricerche, l’ingegnere informatico Michel-Yves Bollorè ed il teologo/imprenditore Olivier Bonnassies, con l’aiuto di 20 scienziati, hanno dato risposta a questo fondamentale quesito in un libro intitolato ‘Dio. La scienza, le prove’(Edizioni Sonda).
Bestseller da 300 mila copie vedute tra Francia e Spagna, impreziosito dalla prefazione del premio Nobel per la Fisica Robert Wilson e di Antonio Zichichi nell’edizione italiana, il volume - dal sottotitolo di ‘L’alba di una rivoluzione’ - propugna la tesi che l’esistenza di un’intelligenza creatrice dell’Universo non sia affatto in contrasto con le conquiste del moderno sapere. Che usa anzi come solide basi di dimostrazione. Se fino a 100 anni fa gli studiosi ritenevano l’Universo eterno e stabile, oggi sappiamo con certezza che avendo avuto un inizio avrà fine, è in espansione e proviene da un Big Bang, e dunque, visto che nulla si crea dal nulla, secondo stretta logica deve esisterne un artefice. Dalle ipotesi alternative sulle origini di tutto alle persecuzioni degli studiosi nella Russia sovietica e nella Germania nazista, dal cosiddetto principio antropico alle teorie del multiverso, dal non spiegabile passaggio dall’inerte al vivente in biologia all’incredibile complessità intelligente e miniaturizzata del Dna, Bollorè e Bonnassies accompagnano il lettore nel percorso di ricerca della verità provata sull’esistenza di un creatore confrontando materialismo, misticismo e teologia alla luce delle conoscenze acquisite nei secoli dall’umanità. Ma dopo 100 citazioni di studiosi e l’analisi specifica del pensiero di Einstein e Gödel cambiano improvvisamente registro dedicandosi all’esame delle prove esterne alla scienza. Il mistero della Bibbia, la natura di Gesù, la travagliata e straordinaria storia del popolo Ebreo, il miracolo di Fatima, il rapporto tra filosofia e metafisica e la confutazione delle argomentazioni contrarie conducono infine alla logica conclusione dell’irrazionalità del materialismo.
Semplice quanto complesso, ‘Dio. La scienza. Le prove’ incarna un’esperienza di lettura sfidante, che induce a improvvise illuminazioni al prezzo di essere messi costantemente alla prova. E’ un libro pensato per tutti, ma anche per costringere chiunque lo legga ad alzare di continuo la posta, perdendosi e ritrovandosi come è normale sia di fronte alla domanda delle domande. Impossibile valutarne la portata scientifica, per l’uomo della strada, e tentare di farlo non rappresenterebbe certo l’approccio giusto. Meglio quello, ben più elevato e sottile, di accettare una disfida del pensiero lasciando che di fronte alla pagina si innalzi ad un livello altro, tanto inusuale nel quotidiano quanto connaturato al nostro semplice essere vivi. Ed ecco il senso della lettura: non verificare l’inoppugnabilità di una tesi, solo considerarla. Basta e avanza, per far posto a ‘Dio. La scienza. Le prove’ sulla nostra libreria.