AGI - È morto a Roma, dove era nato cinquantuno anni fa, Marco Tiberi, sceneggiatore, autore di romanzi, documentarista. Allievo di Furio Scarpelli, ha lavorato per oltre trent’anni nella fiction televisiva e su questo passaggio ha anche scritto un romanzo, L’ultima morte di Peppe Bortone, che racconta “una storia senza finale che va avanti giorno per giorno, destinata a durare per sempre”: la soap opera. Nel cinema è stato sceneggiatore, tra l’altro, del film I mostri oggi, ultimo sequel della gloriosa serie, Cristine Cristina, l’unico film che Stefania Sandrelli ha firmato come regista, e Uomo di fumo, per la regia di Giovanni Soldati. Ispirato al cinema è anche il romanzo, scritto con Giacomo Scarpelli, Il figlio di Brancaleone, ideale terzo capitolo dell’epopea creata da Mario Monicelli. Con Emanuela Fanelli ha pubblicato un libro di conversazioni sulla comicità e il suo pubblico, Potevo intitolarlo “Voce di donna” ma non sto ancora a questi livelli, e con Giuseppe Civati Fine, un romanzo distopico sul pianeta dei prossimi anni. Nel 2022, con lo stile della finzione televisiva, ha raccontato la deriva della sinistra italiana: Il sequestro. Controstoria del Partito democratico (questo e tutti gli altri libri sono pubblicati da People). Chi ha conosciuto Marco Tiberi, intelligenza versatile e dolce, penna acuta e brillante quanto la sua conversazione, potrà concordare con una frase dello scrittore Piero Scanziani: “La stella non è morta e nulla muore. Ciò che muore, ricade nella vita”. Molto altro, dopo il tanto che ha fatto, ci si poteva aspettare da lui se non fosse andato via così presto, ma quel che resta è abbastanza perché ne permanga il ricordo, che non guarda alla morte ma alla sua vita e al suo lascito. I funerali di Marco Tiberi si svolgeranno a Roma lunedì 25 marzo alle 14,30 nel Cimitero acattolico della Piramide, in via Caio Cestio 6, mentre nella mattinata, alle ore 11, si terrà un ricordo alla Casa del Cinema a Villa Borghese.