AGI - Nuove sorprese per i visitatori del Parco archeologico del Colosseo, 70 ettari nel cuore di Roma che comprendono il monumento più conosciuto al mondo ma anche il Foro, il Palatino, la domus Aurea. Le rivela, intervistata a Tg1 Mattina, il direttore Alfonsina Russo, vertice di una squadra tutta al femminile, "donne molto appassionate al lavoro che conducono ogni giorno", sottolinea. "Stiamo restaurando il passaggio di Commodo, l'imperatore del 'Gladiatore' per intenderci, quello da cui arrivava al palco reale senza farsi vedere da tutto il pubblico - spiega Russo - contiamo di aprirlo il prossimo anno. Abbiamo scoperto da poco poi la domus del Ninfeo con uno splendido mosaico parietale molto antico, del II secolo avanti Cristo. E stiamo lavorando negli 'horrea piperaria', i magazzini del pepe, che è un ambiente ipogeo al di sotto della basilica di Massenzio, e che contiamo di aprirle al pubblico nel prossimo fine anno, nel 2024". Poi c'è l'ascensore panoramico, che consente di ammirare il monumento e di vederlo nel suo contesto, oltre a essere strumento di inclusione per le persone con disabilità che così possono accedere più facilmente al terzo livello e godere di quel colpo d'occhio, aggiunge Russo.
I dati a disposizione del direttore certificano che le presenze nel Colosseo e nel Parco archeologico sono in crescita costante.
“I visitatori sono in aumento da dopo il Covid - spiega Alfonsina Russo -, il Colosseo lo scorso anno ha raggiunto i 12 milioni di presenze e in questi primi mesi del 2024 c’è un numero di ingressi massiccio. Solo ieri sono state 21mila le presenze”.
Turisti rispettosi? “Come dimostrano episodi di cronaca recente, alcuni non hanno consapevolezza del luogo in cui sono, altri sono più attenti - dice Russo - il nostro compito è coinvolgerli, offrire loro approfondimenti con le app, i pannelli esplicativi e i laboratori che offriamo ogni giorno”. Il Parco del Colosseo “era il cuore dell’antica Roma, il luogo in cui è nato tutto, dove nascono proprio i presupposti della nostra civiltà il cuore del nostro essere per questo dobbiamo curarlo”. Un luogo, sottolinea ancora il direttore del Parco, “molto visitato e amato e dobbiamo far fronte alle aspettative dei nostri visitatori. Ha bisogno di cure continue”. Per questo, la sua squadra ‘rosa’ “ogni giorno compie attività di monitoraggio e manutenzione. Il nostro compito è renderlo vivo e partecipato”.