AGI - Lo storico dell'arte Antonio Paolucci, ministro per i Beni culturali nel governo Dini, già soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e direttore dei Musei Vaticani, è morto a Firenze all'età di 84 anni.
Nato a Rimini il 29 settembre 1939, Paolucci si era laureato in storia dell'arte nel 1964 con Roberto Longhi, iniziando la sua carriera nell'amministrazione statale come funzionario del ministero della Pubblica Istruzione (cui fino al 1975 spettavano le competenze in seguito devolute al ministero della Cultura) nel 1969, avvicinandosi al mondo delle soprintendenze.
"Con la scomparsa di Antonio Paolucci, l'Italia perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso, un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale. Alla famiglia e ai suoi cari le più sentite condoglianze". Ad affermarlo è il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Gli Uffizi gli intitoleranno un auditorium museo
"Stanotte ci ha lasciato un uomo di Stato e uno dei più significativi studiosi italiani degli ultimi decenni, con doti di eloquio e scrittura impareggiabili e un naturale talento nel diffondere il sapere. Non solo: Antonio Paolucci possedeva la capacità di governare l'arte e il suo mondo, di soprintendere ai suoi delicatissimi equilibri. Da ministro e a capo dei Beni Culturali fiorentini è stato la guida, per tanti anni, del sistema della tutela, dunque la sua scomparsa è una perdita incolmabile". Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Simone Verde ,sulla scomparsa di Antonio Paolucci che aggiunge: "le Gallerie degli Uffizi, che annoverano numerosi dipendenti cresciuti alla sua ombra, si stringono alla famiglia nel cordoglio. In suo onore, l'Auditorium del museo dove tante volte ha incantato le persone con le sue parole, porterà il suo nome, mentre la sua eredità intellettuale sarà di scientifica ispirazione".
L'omaggio della Rai
Per rendere omaggio ad Antonio Paolucci, uno dei massimi esperti di Storia dell'Arte, scomparso oggi, Rai Cultura ripropone il suo "Museo Italia", in onda fino a venerdì 9 febbraio alle 19.15 su Rai 5. Il programma è un viaggio - guidato da Paolucci - in alcuni dei più grandi musei del nostro Paese, dalla prima collezione pubblica al mondo, i Musei Capitolini: dalla michelangiolesca piazza del Campidoglio al Cortile dei Conservatori e da lì, tra infiniti tesori archeologici, al Palazzo Nuovo e alla Pinacoteca che si apre sulla terrazza Caffarelli e sulla grande bellezza di Roma.
Il viaggio prosegue, poi, nella "meravigliosa confusione" della Galleria Borghese di Roma, straordinaria collezione nata agli inizi del '600 dalla passione per l'arte e per la bellezza del cardinale Scipione Borghese e ospitata nella villa costruita e decorata per accoglierla.
A Firenze, invece, il professor Antonio Paolucci parte dalla Loggia dell'Orcagna agli Uffizi, l'invenzione museografica che ha conquistato il mondo. La Galleria, una vera antologia di grande storia dell'arte, viene percorsa tra assoluti capolavori dei maestri italiani, con uno sguardo allo straordinario Corridoio Vasariano. E ancora, il museo che esce dai suoi confini, occupa ogni angolo delle città e sta all'ombra di ogni campanile: è il caso del 'museo della piccola patrià, identitario di un popolo, di una storia, come quello della Collegiata di S. Andrea a Empoli, o quello del 'museo santuario' del Duomo di Orvieto.
Il viaggio si conclude seguendo le orme di Piero della Francesca, da Sansepolcro a Monterchi, a Urbino dove il professor Antonio Paolucci illustra alcuni capolavori del pittore, si sofferma sul rapporto tra arte e paesaggio e spiega come un grande artista del passato possa essere protagonista della storia e dell'identità stessa di un luogo.