AGI - "Non sono ancora ex sottosegretario. La mia agonia sara' lunga. Ho annunciato le mie dimissioni ma devo negoziarle con il governo. E, quindi, in questo momento sono sottosegretario alla Cultura, sia pure con l'annuncio delle sue dimissioni". Le parole di Vittorio Sgarbi all'emittente 'Teleuniverso' scatenano un polverone. Venerdì 2 febbraio il critico d'arte aveva annunciato che si sarebbe dimesso dopo l'intervento dell'Antitrust che aveva decretato l'incompatibilita' tra la carica al governo e le attivita' di conferenziere, inaugurazione di mostre e vendita di libri. "Scrivero' una lettera oggi stesso a Meloni", aveva annunciato. Ma oggi il critico corregge il tiro, anche se parla di "dimissioni certe per non essere mutilato dall'Antitrust". La lettera alla premier non e' ancora stata scritta e servira' per chiedere a Meloni "di verificare l'assurdita' di non poter essere Sgarbi", spiega, oltre a valutare se potra' restare sottosegretario in attesa del parere del Tar, organismo al quale fara' ricorso.
"L'elemento che mi colpisce di piu' in questo periodo e', non solo le persone che mi incontrano, mi amano e mi salutano, ma che la percezione che si ha di me e' di uno che da 50 anni si occupa d'arte in modo molto intensivo e che da 37 anni in televisione parla d'arte, insegnando tante cose agli italiani. Quando qualcuno mi attacca quel qualcuno fa un veleno contro le cose buone che io cerco di dire", si sfoga in tv a 'Zona bianca'. "Perche' ho deciso di dimettermi? Perche'', se l'Antitrust dice che non posso essere Sgarbi, io preferisco essere Sgarbi. E' Sgarbi che hanno chiamato al governo. Se quella cosa per cui sono chiamato deve essere incompatibile, vado per conto mio e continuo a fare Sgarbi. Tornero' a lavorare a Mediaset", aggiunge. "Sangiuliano (il ministro della Cultura, ndr) non lo sento da quando ha fatto un atto che io ritengo non degno di una persona che abbia rapporti civili con un'altra, prendendo due lettere anonime insieme a due dati raccolti da un account del mio ufficio che era stato violato, e ha mandato tutto all'Antitrust". "Non ha chiesto a me che avrei dato indicazioni precise di quello che io faccio, che d'altra parte fa lui e anche Meloni. Meloni ha fatto un libro importante con diritti importanti. E' la stessa cosa che faccio io. Non e' che vendere un libro e' una colpa", ha aggiunto. "Sto finendo di scrivere la lettera ed entro oggi la invio a Meloni". Lo ha detto Vittorio Sgarbi, parlando delle sue dimissioni da sottosegretario in un'intervista a 'Zona bianca'. "Sto finendo di scrivere la lettera e entro oggi la invio a Meloni", assicura, "Io in maggio avevo mandato all'Antitrust tutte le mie cariche che sono 19, tutte autorizzate dall'Antitrust, e' evidente che per ciascuna di queste funzioni io devo fare mostre, conferenze, parlare di libri", sostiene. Contro le parole di Sgarbi manifestano le opposizioni, con il leader di Iv Carlo Calenda e il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli che chiedono a Meloni di intervenire.