In coda per 'Amazonia' di Salgado. La mostra prorogata fino al 28 gennaio 2024
Milano, in coda per 'Amazonia' di Salgado. Mostra prorogata fino al 28 gennaio

Milano, in coda per 'Amazonia' di Salgado. Mostra prorogata fino al 28 gennaio

 Sebastiao Salgado in conferenza stampa, Milano
Nicola Marfisi / AGF 
-  Sebastiao Salgado in conferenza stampa, Milano
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La mostra si sviluppa attorno a due temi. Il primo è costituito dalle fotografie di ambientazione paesaggistica, con le sezioni che vanno dalle vedute aeree della foresta ai fiumi volanti: la foresta amazzonica è l'unico luogo al mondo dove il sistema di umidità dell'aria non dipende dall'evaporazione degli oceani. Ogni albero disperde centinaia di litri d'acqua al giorno, creando il singolare fenomeno dei “fiumi volanti”, correnti d'aria cariche di umidità che originano dalla traspirazione delle piante nelle foreste pluviali e sono anche più grandi del Rio delle Amazzoni.

L'allestimento prosegue con la sezione sulla foresta, per finire con il parco di Anavilhanas - Isole nella Corrente, l'arcipelago che conta tra le 350 e le 450 isole di ogni forma immaginabile che emergono dalle acque scure del Rio Negro. Il secondo corpo di immagini è dedicato alle diverse popolazioni indigene incontrate nel suo lungo viaggio mentre al centro del percorso espositivo si trovano tre alloggiamenti che rappresentano le case indigene chiamate "ocas".

Le fotografie delle popolazioni dell'Amazzonia, un centinaio in tutto, sono intervallate da interviste video dei leader indigeni. La mostra include i ritratti degli esponenti di ben 12 gruppi indigeni che Salgado ha immortalato nei suoi numerosi viaggi.

Come spiegato dallo stesso Salgado, "questa mostra vuole ricreare l'ambiente della foresta amazzonica, che ho vissuto, documentato e fotografato per sette anni, dando la possibilità al visitatore di immedesimarsi e immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa sia nella quotidianità delle popolazioni native".

Il maestro, in occasione dell'inaugurazione, non aveva fatto mistero di essere "particolarmente felice" di tornare a esporre a Milano. "Una città - aveva precisato - che ha dato sempre molto spazio al mio lavoro, offrendo ai cittadini l'occasione di vedere immagini che testimoniano ciò che resta di questo patrimonio immenso e che rischia di scomparire".

Salgado, da sempre artista e fotografo impegnato, crede fermamente che spetti proprio all'essere umano fare la propria parte per contribuire a tutelare il patrimonio amazzonico, "affinché la vita e la natura possano sottrarsi a ulteriori episodi di distruzione e depredazione".

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