AGI - Le fiamme erano alte a Berlino quel 10 maggio 1933. I nazisti avevano organizzato, nelle principali città tedesche, enormi roghi di libri messi all'indice. Tra questi c'era "Sei anni di guerra civile in Italia" di Pietro Nenni, una spietata e cruda disamina delle violenze con cui il fascismo era arrivato al potere.
Il volume era uscito in Germania pochi anni prima, con il titolo "Todeskampf der Freiheit" (Agonia della libertà), e aveva avuto un enorme successo. Stampato anche in altri Paesi, in Italia vede la luce solo alla caduta del fascismo, nel 1946. Appare, però, con alcuni tagli sui giudizi critici verso socialisti e comunisti. Ma viene rimosso anche "un pezzo in cui Nenni dice che Mussolini gli aveva proposto nel 1922 di fare un governo assieme socialisti-popolari-fascisti", sottolinea all'AGI il direttore scientifico della Fondazione Nenni, Antonio Tedesco.
In occasione del 90esimo anniversario dei roghi nazisti, viene presentata, l'11 maggio a Roma, la ristampa di "Sei anni di guerra civile in Italia" (Arcadia edizioni), che permette al pubblico italiano di leggere per la prima volta la versione integrale del testo. La prefazione è del giornalista e scrittore Fabio Martini e il volume è pubblicato per la collana di studi storici e politici della Fondazione Nenni.
Il libro di Nenni, all'epoca delle prime pubblicazioni, in francese e in tedesco, fu un vero e proprio bestseller. L'opera nasce come un lungo racconto a puntate apparso sul giornale belga Le Soir, nel 1929. In quelle pagine il leader socialista aveva rievocato la sua giovinezza turbolenta e le comuni imprese e lotte con Mussolini, allora influente massimalista. Ricostruisce, con uno stile vicino a quello del romanzo popolare, la nascita violenta della dittatura fascista e gli errori del primo antifascismo che non riuscì a contrastare l’affermazione di Mussolini: il primo dopoguerra, l’occupazione delle fabbriche, la crisi del socialismo, la marcia su Roma, il racconto degli omicidi, degli agguati e delle violenze fasciste fino alla via dell’esilio. Il leader socialista ripercorre gli anni che fanno sprofondare l’Italia tra le braccia del fascismo, delineando anche un particolare ritratto del duce.