AGI - L’installazione italiana a Bryant Park, “The Guardians: Hero & Superhero”, di Antonio Pio Saracino, compie dieci anni. E per celebrare l’evento Manhattan ospiterà una retrospettiva dell’architetto, scultore e designer pugliese che vive e lavora da anni nella Grande Mela.
Dal 10 al 28 aprile, a cura della Maison Gerard, a Bryant Park, verranno esposti i lavori e progetti dell’ultimo decennio di Saracino. A ospitare la retrospettiva è una galleria storica, fondata da Gerardus Widdershoven nel 1974, che offre il palcoscenico al meglio dell’Art deco e dell’arte contemporanea, dalla scultura al design alle ceramiche, con un obiettivo: lasciare il segno nell’identità di una città e di una comunità.
Era il 2013 quando a Saracino, le cui opere fanno parte, tra le altre, di collezioni permanenti al Centre Pompidou di Parigi, Brooklyn Museum, Museum of Art and Design di New York e Maas di Sydney, Australia, vennero offerte due opportunità, che rappresentavano grandi sfide: produrre un simbolo dell’Italia in occasione dell’Anno della Cultura italiana a New York e realizzare un progetto da ospitare a Bryant Park, uno dei luoghi più iconici di Manhattan.
La sua idea, “The Guardians: Hero and Superhero”, racchiuse entrambe le sfide. “Hero” è stato donato agli Stati Uniti dal governo italiano per celebrare la chiusura dell'evento. “Superhero” venne commissionato dal proprietario del numero 3 di Bryant Park. Il primo rappresentò un’interpretazione del David di Michelangelo, difensore simbolo di Firenze. Realizzato in marmo di Carrara, “Hero” è la sintesi di un’opera classica e contemporanea, fatto di materia solida e di linee digitali. Il capolavoro di Michelangelo venne scomposto, alleggerito. Alto come l’originale, 5 metri e 17 centimetri, ma più leggero (meno di cinque tonnellate contro le 5,6 dell’originale). “Superhero” fa da contraltare con la sua posa monumentale a vegliare sulla 41ª street.
Dieci anni dopo i due simbolici protettori di New York, come super eroi della Marvel, dominano ancora la scena di Manhattan e segnano l’unione tra Stati Uniti e Italia. Mentre i due ’supereroi’ sono lì a indicare l’unica strada per chi decide di vivere, o è nato, a New York: andare avanti, senza arrendersi mai. Dieci anni dopo la loro installazione, quel messaggio è ancora lì, più forte che mai