AGI - Corone di fiori e la maglia del Torino calcio, città natale di Gianni Minà. Si è aperta, in Campidoglio, la camera ardente per il giornalista scomparso a Roma lunedì. Ad accogliere il feretro, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l'assessore alla Cultura Miguel Gotor, la moglie Loredana Macchietti e le due figlie Francesca e Paola, insieme a Marianna nata dal primo matrimonio di Minà. Tra i presenti al momento dell'arrivo anche don Luigi Ciotti, Sigfrido Ranucci, Andrea Purgatori, Franco Carraro, il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo.
Nella camera ardente allestita in Campidoglio una foto proiettata che ritrae Minà sorridente con la mano poggiata su un quotidiano, da stamattina c'è stato un flusso costante di amici. Divenuto celebre per le sue interviste a Maradona, Fidel Castro, Mohamed Alì, ma anche per i suoi reportage, Mina' ha saputo imprimere un suo stile nel giornalismo, diventando "un maestro" per tanti che oggi sono venuti a salutarlo.
Il ricordo del sindaco di Roma
"È stato un giornalista e un autore televisivo straordinario. Un autore di pagine memorabili di giornalismo, una personalità riconosciuta in tutto il mondo. Penso uno tra i più grandi giornalisti che l'Italia abbia avuto, che ha saputo interpretare la sua professione in un modo vigoroso e impegnato. È stato protagonista e testimone di pagine fondamentali della storia del '900 e della storia politica più recente. E' andato in America Latina, è stato impegnato in tante battaglie per i diritti e per la libertà. Insomma, qualcosa di piu' di un giornalista", ha detto Roberto Gualtieri.
"Una personalità straordinaria e anche una persona dolcissima - ha ricordato -. Una persona con un grandissimo cuore che ha messo tutto il suo impegno, la sua passione e il suo rigore per rendere nobile il mestiere del giornalismo e per scrivere pagine importanti della cultura del nostro Paese. Un protagonista della vita culturale, civile e democratica dell'Italia e del mondo ci sono oggi paesi e continenti che lo ricordano e lo piangono".
Il ricordo dei Campioni del Mondo del 1982
"Il modo migliore per conservare gli amici è tenerli nel cuore". Cosi lo ricordsano gli azzurri del mondiale di Spagna attraverso un post su Instagram. "Ciao Gianni - si legge sui profili di Bruno Conti, Beppe Bergomi, Antonio Cabrini, Franco Causio - grande giornalista, scrittore, conduttore ma soprattutto amico. Ci mancherai. I campioni del mondo del 1982". Causio, oltre a pubblicare una foto del giornalista, ne aggiunge anche un'altra che lo ritrae con Minà al centro e fra gli altri, con Francesco Graziani, Antonio Cabrini e Bruno Conti.