AGI - Una storia di resurrezione: così è stata definita 'La dolce ala della giovinezza' di Tennessee Williams, in scena al Teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma per la regia di Pier Luigi Pizzi.
La resurrezione di una stella sul viale del tramonto - Alexandra del Lago, interpretata magistralmente da Elena Sofia Ricci - che trova conforto nell'alcol, nella droga e nel sesso. Ad affiancarla è Gabriele Anagni nel ruolo di Chance Wayne, un giovane in cerca di riscatto che nella vita ha avuto più successo come gigolò che come attore e il cui destino sarà opposto a quello della protagonista.
La pièce teatrale, in scena fino al 12 febbraio, fu scritta dal drammaturgo del Mississippi nel 1952 e dieci anni più tardi ne fu tratto l'omonimo film con Paul Newman e Geraldine Page. Elena Sofia Ricci riesce a cogliere tutte le sfaccettature di un'attrice sull'orlo dell'abisso, la sua ironia tagliente e la paura della solitudine e dell'invecchiamento. La prima scena è il risveglio insieme al trentenne Chance Wayne in una stanza d’albergo della Florida: dall'intima conversazione dei due sconosciuti emergono una donna in fuga dalla vita e il narcisismo di un giovane di provincia.
Il tema dominante è la caducità della giovinezza e del successo, lo sfiorire della bellezza: "Il nemico, il tempo, in ciascuno di noi", come afferma Chance nella drammatica scena finale. La "dolce ala della giovinezza" non sarà di aiuto al giovane che insieme ad Alexandra torna nel paese natale per riconquistare la sua vecchia fiamma, Heavenly. Scoprirà che la sua amata è stata vittima di uno stupro di gruppo che l'ha portata alla sterilità e il padre di lei si oppone a qualsiasi riavvicinamento tra loro. Nessuno arriverà a liberarlo dalla situazione in cui si è cacciato. Il suo destino è segnato e, a differenza di quello di Alexandra, non subirà alcun ribaltamento.