AGI - Casi limite, eccezioni, che però fanno da corollario alle regole. E se è improbabile che si verifichino, vanno però previsti. È già successo che una cinquina si dilatasse a sestina, due anni fa, ma che a Villa Giulia, a contendersi il Premio Strega possano arrivare addirittura in sette, non è mai successo nei 76 anni di storia del prestigioso riconoscimento letterario.
Decidono gli Amici della domenica, un circolo ampio e variegato che esprime il proprio voto su 74 romanzi proposti per selezionare i 5 che andranno in finale.
E dopo la scrematura che porta a 12 i titoli e gli autori in gara, la classifica provvisoria vede Mario Desiati in testa. 'Spatriati', edito da Einaudi, è la storia di chi esce dalle regole, rompe gli schemi, uno 'spatriato' appunto. "Non è una storia di provincia - spiega l'autore - perché si possono rompere gli schemi ovunque, sul lavoro, in famiglia. E forse non dovremmo avere paura delle nostre ombre, ma seguirle e comprenderle".
Marco Amerighi ottiene il terzo posto provvisorio con una storia altrettanto fuori dagli schemi, il suo 'Randagi'. "Sono i ragazzi cresciuto tra gli anni '70 e '90, con la convinzione di avere un futuro facile - spiega - ma si sono accorti di avere condizioni sociali, politiche ed economiche peggiori della generazione precedente. Scoprirlo li ha spiazzati, li ha resi randagi".
Per la prima volta nella storia del Premio, accedono alla finale sette libri.#PremioStrega2022 pic.twitter.com/rKwzf8You0
— PremioStrega (@PremioStrega) June 8, 2022
Claudio Piersanti è in finale con una storia intima, 'Quel maledetto Vronskij' è tutto nel libro che sua moglie legge e che il protagonista prende dal comodino per cercare di decifrare la donna da cui si sta separando. "E' una ricerca disperata - racconta - che lo porterà alla gelosia".
Veronica Raimo entra anche nella finale, dopo aver ottenuto una messe di voti per il premio Strega Giovani. Il suo 'Niente di vero' "non è una terapia, perché non credo nella terapia, ma la rottura di una narrazione un po' claustrofobica della famiglia". "Mi sono divertita a rovesciare certi schemi", confessa.
Fabio Bacà con 'Nova' si muove nel mondo che conosce da quando è nato. "E' un mondo molto violento - spiega - il mio protagonista, benché sia un privilegiato altoborghese, ha i problemi che possono avere tutti nella loro quotidianità. La storia spezza il mito del maschio virile, che di fronte alla molestia subita dalla moglie non reagisce".
'E poi saremo Salvi' di Alessandra Carati è il sesto libro in gara come ex aequo. Attraverso il racconto di una famiglia scappata dalla guerra nei Balcani del 92, l'autrice riflette su vissuti molto intensi. "ll tempo che ho passato con queste persone - dice - e anche le loro storie hanno risuonato con delle esperienze molto diverse della mia infanzia. Una sorta di continuità con fratture che hanno ravvivato fratture che ho vissuto in termini diversi".
Infine Veronica Galletta con 'Nina sull'argine', che entra perché edito da una piccola casa editrice, minimum fax. "Nina è un ingegnere donna - spiega - che si trova a lavorare al contenimento di un fiume. Scoprirà che avrà a che fare non solo con un argine fisico, ma anche sociale, psicologico".
Il 7 luglio prossimo i sette autori si ritroveranno a Roma per la votazione finale che assegnerà il 76esimo premio Strega a Roma, nella sede storica.