AGI - Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la concessione di un assegno straordinario vitalizio, a norma della legge 8 agosto 1985, n. 440 (legge Bacchelli), in favore di: Silvano Orlandi, cuoco e pasticciere, Emiko Kubota, cantante lirica e Antonio Centanin (Aldo Nove), poeta, scrittore e sceneggiatore.
A quanto ammonta
L'importo massimo annuo del vitalizio ammonta a 24.000,00 euro e il beneficio può essere revocato nel caso in cui venga meno lo stato di necessità o intervengano condanne penali definitive che comportino l’interdizione dai pubblici uffici.
Chi lo percepisce
L'assegno va in riconoscimento della chiara fama per aver illustrato la Patria con i meriti acquisiti nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell'economia, del lavoro, dello sport e nel disimpegno di pubblici uffici o di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari.
Chi è Aldo Nove
Pseudonimo di Antonio Centanin, Aldo Nove è nato a Viggiù nel 1967). Dopo essersi laureato in filosofia morale, ricorda Treccani, è stato autore di alcune raccolte poetiche (Tornando nel tuo sangue, 1989; Musica per streghe, 1991; La luna vista da Viggiù, 1994) e ha esordito nella prosa con i racconti 'Woobinda e altre storie senza lieto fine' (1996) e il romanzo 'Puerto plata market' (1998), che è stato collocato dalla critica nel genere pulp, in voga in Italia alla metà degli anni Novanta, per lo stile accattivante, il linguaggio crudo e i temi violenti.
Nel 2000 con la pubblicazione di 'Amore mio infinito' e con i successivi 'La più grande balena morta della Lombardia' (2004), 'Zero, il robot' (2008), 'La vita oscena' (2010), si è dimostrato uno scrittore eclettico, in grado di muoversi con capacità in diversi generi, passando a uno stile intimista ed esistenzialista, fino ad affrontare questioni sociali della contemporaneità come in ìMi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese' del 2006.
Nel 2013 è uscito 'Mi chiamo…' in cui lo scrittore ripercorre la vita della grande artista Mia Martini, cui hanno fatto seguito il romanzo storico 'Tutta la luce del mondo' (2014), 'Un bambino piangeva' (2015), entrambi nel 2016, 'Anteprima mondiale' e 'All'inizio era il profumo', e la biografia Franco Battiato (2020). È inoltre autore per il cinema e il teatro e collabora per diversi quotidiani e riviste.
E perché ha bisogno del vitalizio
In un post su Facebook (da cui è stato bannato nel 2015 dopo un post sul suicidio di un pensionato che aveva perso tutti i propri risparmi, spiegava il suo comolesso rapporto con il denaro. "Mi tocca, per non essere imbrigliato da livori indirizzati nel luogo sbagliato, dire qualcosa di me" scriveva, "Ho perso mio padre a sedici anni. Mia madre a 17. La casa a diciotto. Ho avuto come eredità molti debiti. Ho finito il liceo lavorando: un po’ di tutto. Vivo in affitto in 35 metri quadri. Mi sono laureato pulendo il culo ai vecchi. Con i soldi guadagnati ho sempre pagato a malapena le spese. Per tutta l’università mi sono nutrito di pesce in scatola lavorando di giorno e studiando di notte. Mai avuto risparmi. Dentista a debito. Attualmente, per avere mollato la Mondazzoni prima di aver consegnato tutti i libri, possiedo, oltre a nessun risparmio, meno 36.000 euro. Per essere libero di essere un uomo e non uno schiavo dei soldi. Amo il presente. Amo la vita che è ora, non tra sei mesi".
Chi è Silvano Orlandi
A 83 anni ne ha passato sessanta a cucinare torte per le dive e i vip, dalle cerimonie coronate alle feste dei personaggi famosi. Con in nome d'arte di Pasticcio ha preparato torte per i compleanni e i matrimoni di mezzo mondo del cinema, della tv, dello sport, della politica: Sophia Loren e Gina Lollobrigida, Amintore Fanfani e Giovanni Spadolini, Paolo Rossi, Baggio, Schumacher, Pieraccioni e Panariello, Berlusconi, Maurizio Costanzo, Bianca d'Aosta e la principessa Mafalda, e perfino papa Francesco. La prima torta importante fu per i diciotto anni di Rita Pavone, all'epoca lavorava all'Excelsior di Firenze dove era arrivato quasi bambino dopo le prime esperienze in storiche pasticcerie come Donnini, Gambrinus, Bruzzichelli.
Chi è Emiko Kubota
È nata a Tokio dove si è laureata in Canto ed ha conseguito il Master all’Università Statale d’Arte. Dal 1967 ha studiato in Europa con il tenore Alessandro Ziliani ed altri maestri come Pessina, Pedrazzoli, Soresina, Jappelli, Ferrari, Zamboni. Ha studiato arte scenica con il regista Riccardo Picozzi.
Ha partecipato qualificandosi e vincendo a tutti i maggiori concorsi in Giappone, al Concorso Internazionale Voci Verdiane di Busseto ed al Concorso William Sullivan Foundation a New York.
Ha interpretato come protagonista: “Il Flauto Magico”(Regina della notte); “Lucia di Lammermoor”; “La Traviata”; “Rigoletto”; “Il Barbiere di Siviglia”; “La Bohème”(Mimì e Musetta); “L’Elisir d’Amore”; “Madama Butterfly”; “Turandot”(Liù); “Faust”; “Manon Lescaut”; “Yuzuru” nei maggiori teatri giapponesi e a Hong Kong, ed in Europa al Teatro Nazionale di Roma, al Teatro Massimo Bellini di Catania, al Teatro Gran Liceo di Barcellona, alla stagione estiva del medesimo teatro a Nueva Andalucia, al Teatro Reale di Anversa, al Teatro Sociale di Dublino, al Teatro Sociale di Gent, al Teatro Comunale di Montpellier e di Avignon, al Teatro dell’Opera di Belgrado, di Ljubljana e di Rijeka. All’attività operistica alterna quella cameristica con un repertorio molto vasto comprendente vari autori italiani, francesi, tedeschi, spagnoli, russi e giapponesi.
Come solista nei concerti con l’orchestra ha eseguito la “IX Sinfonia” di Beethoven, ”Messia” di Haendel, “Stabat Mater” di Pergolesi, Rossini e Simanovsky, ”Petite Messe Solemnelle” di Rossini, “Requiem” di Mozart e di Fauré, “Salve Regina” di F.A.Bonporti, “Immer Wieder” di Roman Vlad, sotto la direzione di Seigi Ozawa, Roman Vlad ed altri direttori.
Ha svolto un’intensa attività concertistica sia nel repertorio lirico sia con recital di impressionisti francesi e di autori italiani di ogni epoca.
La critica ha sempre apprezzato “la voce fresca e vibrante”, “gli acuti brillanti”, “centro molto bello”, “pianissimo stupendi”, “espressività in ogni situazione drammatica e musicale”, “interpretazione non comune di ogni ruolo d’opera” e “padronanza del palcoscenico”.
Ha inciso diversi long-playing ed ha partecipato alla produzione di numerose opere e di musica classica per la radio e per la televisione di N.H.K. e private (Giappone) e per la radio svizzera arie d’opera, oratori con orchestra e diverse trasmissioni di musica da camera.
Dal 1997 è Presidente e Direttore Artistico dell’Associazione Internazionale Lirico Concertistica (A.I.L.C.). Ha presentato numerosi spettacoli lirici integrali, con scene, costumi e coro, come: “Traviata”, “Bohème”, “Madama Butterfly”, “Don Giovanni”, “Il Barbiere di Siviglia”, “Rigoletto”, “Turandot”, “Manon Lescaut”; Concerti vocali e strumentali come “Nuovi talenti intenazionali-violino e pianoforte”; e musica sacra come “Stabat Mater” di Pergolesi e di Rossini (con il coro), Concerto di Natale, di cui ha curato direzione artistica e regia.
Da oltre trenta anni si dedica all’insegnamento. I suoi allievi hanno conseguito eccellenti risultati e molti di loro hanno debuttato alle rappresentazioni dell’A.I.L.C. ottenendo grande successo.