AGI - Quello del Teatro del Loto è diventato un sogno possibile. Grazie a chi ha creduto e investito nel progetto del “più bel piccolo teatro del mondo”, il gioiello molisano è oggi tra i primi dieci classificati sui 365 candidati del Concorso Progetto Art Bonus 2021, affermandosi come progetto più votato del Centro Sud, primo assoluto tra i teatri e con ottime possibilità di salire sul podio finale del premio.
Il concorso, giunto alla sua sesta edizione, ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza della Legge Art Bonus e premiare l’impegno di quanti, beneficiari e mecenati, rendono possibile il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese.
Il contest è giunto alla sua fase conclusiva, con i dieci finalisti che si stanno sfidando a colpi di like su Facebook e Instagram fino al 1° aprile, data di proclamazione del vincitore.
Se il Molise fa quadrato attorno a una delle realtà culturali più significative del suo territorio, i consensi da tutto il Paese hanno permesso al Teatro del Loto di competere con eccellenze artistiche e culturali dei grandi capoluoghi italiani.
Il Teatro del Loto
Il Teatro del Loto – Libero Opificio Teatro Occidentale è un gioiello artistico e scenico del borgo molisano di Ferrazzano, paese di origine di Robert De Niro. Fondato nel 2007 da Stefano Sabelli con Teatrimolisani attraverso una progressiva trasformazione dell’ex Casa Canonica del borgo, il Loto si affaccia internamente sulla pietra bianca scalpellinata di Piazza Spensieri, incastonato fra il seicentesco Castello Carafa e la settecentesca Casa Spensieri che ospita il Municipio.
Sul lato esterno, dai suoi 850 metri di altezza sul livello del mare il Loto domina la valle di Campobasso e del Molise centrale, con una vista su monti e territori di quattro regioni del Centro Sud: Abruzzo, Campania, Lazio e Puglia. A tutti gli effetti è il belvedere artistico del capoluogo del Molise.
Il nome Loto, nella doppia assonanza di fiore simbolo delle filosofie orientali e di acronimo di una nuova impresa culturale occidentale che si contamina con le tante culture del Mondo, esprime al meglio la mission del progetto artistico e umano del Teatro: un Centro di Spettacolo dal vivo di valore europeo, dedito all’incontro di culture diverse e universali. Diretto da Stefano Sabelli con Gianluca Iumiento, dalla sua inaugurazione il Loto ha accolto oltre 600 eventi e oltre 2500 artisti italiani e internazionali, divenendo riferimento del Teatro d’Innovazione nel Centro Sud dei borghi interni. La progressiva crescita di notorietà e importanza del Loto ha nel frattempo radicato e sviluppato l’attività̀ di produzione artistica della sua Compagnia, con produzioni sempre più diffuse e riconosciute sia a livello nazionale sia internazionale.
Regolarmente ospitati nelle migliori Stagioni di prosa, gli spettacoli della Compagnia del Loto hanno spesso debuttato in Festival di prestigio italiani e internazionali.
Il progetto artistico ed architettonico
La superficie totale del Loto, articolata su tre livelli, è di circa 1000 mq coperti ristrutturati, cui si aggiungono altri 500 mq di terrazze che si aprono, con panorami mozzafiato, sui monti del Matese e dell’Appennino centrale.
Pensato per valorizzare al massimo l’Arte Scenica e lo Spettacolo dal vivo, il Loto è un complesso architettonico con peculiarità davvero originali e uniche fra i Teatri d’innovazione.
In piena emergenza Covid, Teatrimolisani ha promosso - anche attraverso lo strumento dell’Art bonus - la ricerca di fondi finalizzati alla riqualifica energetica e al restauro architettonico esterno dell’intero complesso, con interventi mirati alla sua sostenibilità, nel pieno rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030. Ha inoltre attivato un Concorso di idee internazionale, per raccontare con opere di street artist la storia del teatro sulle pareti perimetrali del Loto, opere che oggi lo rendono un teatro unico al mondo. Di prossima realizzazione il murales che Jorit dedicherà a Robert De Niro. La facciata esterna del piccolo teatro è stata ricoperta da piccole tessere di mosaico che formano disegni di ispirazione mediterranea realizzati dallo stesso direttore artistico Stefano Sabelli con ceramiche di recupero, realizzando così un affascinante piccolo Parc Guell del Molise.
L’importante restauro degli interni secondo i principi di ergonomia e suggestioni Feng Shui, ha avuto l’intento di riunire in un unicum concetti architettonici occidentali e orientali.
Oggi il Loto è dotato di due sale teatrali polivalenti e con ottima acustica, di un Bistrot e altri spazi funzionali. Ristrutturato e arredato in modo caldo ed essenziale, ha tra i segni distintivi le poltrone ergonomiche reclinar in olmo massello laccato e rattan, tipiche della tradizione coloniale cinese, che sono state adottate da grandi artisti (tra questi Silvio Orlando, Massimo Ranieri, Michele Placido, Luca de Filippo, Alessandro Gassmann, Carlo Cecchi, Jerome Savary, Feruccio Soleri e la Compagnia dell’Arlecchino, Vittorio Sgarbi, Alessandro Haber) che le hanno di fatto donate al Teatro: ogni sedia riporta il nome del donatore. E ancora, i palchetti alloggiati sulla Galleria: realizzati con sedute in tatami giapponesi e dotati di piccoli tavolinetti d’appoggio con scaldacqua elettrici, i palchetti del Loto si presentano come antichi baldacchini, nello stile di vere e proprie stanze del Thè.
L’intento del progetto è quello di trasformare in un’opera d’arte in sé l’intera struttura che ospita il più bel piccolo Teatro d’Italia, per renderlo ancor di più un Teatro e un Agorà in grado di raccontare e interpretare, attraverso l’Arte, il Mondo.