È morto Tito Stagno, il giornalista Rai che raccontò lo sbarco sulla Luna. "Ha toccato", annunciò nella concitazione con quasi un minuto di anticipo rispetto all'effettivo "allunaggio". aveva appena compiuto 92 anni.
Nato a Cagliari il 4 gennaio 1930, il 20 luglio del 1969 tenne gli italiani incollati davanti alla tv nella prima lunghissima maratona per seguire la missione Apollo.
La presidente della Rai Marinella Soldi e l’amministratore delegato Carlo Fuortes sono vicini alle figlie Caterina e Brigida, alla moglie Edda e a tutta la famiglia nel ricordo di Tito Stagno, giornalista dal linguaggio semplice ed efficace, a lungo volto televisivo della Rai entrato nelle case degli italiani con il racconto di grandi momenti della seconda metà del Novecento". Così la Rai in una nota ricorda il giornalista scomparso a Roma.
Buon viaggio a #TitoStagno, che ha seguito una rotta in diagonale dentro la Via Lattea ✨ pic.twitter.com/AuXa2TnU63
— Raymond West (@WestRaymond3) February 1, 2022
“Addio a Tito Stagno, grande giornalista italiano che ha raccontato con rigore e professionalità i principali eventi del nostro paese" ha detto il ministro della cultura Dario Franceschini "e che tutti ricordiamo per l’emozione con cui guidó gli italiani nel viaggio sulla Luna. Mi stringo con affetto al dolore dei familiari e degli amici in questa triste giornata in cui se ne va un pezzo di storia del giornalismo italiano”.
L'uomo che amava le stelle e lo sport
Quel 'ha toccato!' qualche secondo prima che lo dicesse Ruggero Orlando da Huston rimane nella storia della tv e nell'immaginario collettivo di diverse generazioni di italiani. Il suo destino era davvero segnato dalle stelle, quelle stesse che erano nel titolo della pellicola della sua breve esperienza cinematografica. Tito Stagno è stato un giornalista, telecronista sportivo e conduttore televisivo.
Primo di otto fratelli, colui che diventerà uno dei volti e delle voci della storia della Rai ha vissuto a Parma e poi a Pola, e a 13 anni, nel 1943, ha partecipato al film di Francesco De Robertis 'Marinai senza stelle'; sul grande schermo tornerà ancora nel 1959 con Dino Risi nel film 'Il vedovo' a fianco di Alberto Sordi in una brevissima scena nei panni di un giornalista televisivo.
Nel 1946, a Cagliari, chiude gli studi classici e si iscrive alla facoltà di medicina. Tre anni dopo, Tito Stagno lavora già in una radio come cronista, intervistatore e documentarista. Nel 1954 vince il primo concorso nazionale per telecronisti e partecipa a un corso di specializzazione con Furio Colombo, Gianni Vattimo, Umberto Eco, lasciando l'università per andare a Roma per lavorare un anno dopo. La sua prima 'palestra' è il telegiornale diretto da Vittorio Veltroni, le sue prime telecronache nel 1956, in occasione dei Giochi olimpici invernali di Cortina d'Ampezzo.
Nel 1957 commenta, in Campidoglio, la firma dei trattati del Mercato Comune Europeo. È il telecronista delle visite dei Capi di Stato in Italia, comprese quelle dei reali d'Inghilterra e di John Fitzgerald Kennedy, e dei gravi fatti d'America del 1963 e del 1968. Da inviato segue due papi, Giovanni XXIII e Paolo VI, e due presidenti della Repubblica, Antonio Segni e Giuseppe Saragat.
Diventa uno dei più popolari conduttori del telegiornale negli anni sessanta e nei primi anni settanta. Ma la passione per lo spazio arriva nel 1961, quando da telecronista commenta il primo volo di Jurij Gagarin intorno alla Terra, e la preparazione e la passione con cui affrontò quel servizio convinsero i dirigenti Rai ad affidargli le trasmissioni in diretta e i servizi del telegiornale in occasione di tutti i lanci di sonde spaziali o astronavi pilotate. Nel 1966, alla vigilia del Programma Apollo, venne inviato negli Stati Uniti d'America per un viaggio di studio e di aggiornamento.
Il 20 luglio 1969 arriva quell'esclamazione appassionata, "Ha toccato! Ha toccato il suolo lunare!" nella diretta televisiva per la missione Apollo 11, commentata insieme a Ruggero Orlando da Houston. Milioni di italiani erano incollati allo schermo televisivo e lo videro battibeccare con Orlando sull'allunaggio, da lui anticipato di 56 secondi e da Orlando posticipato di 10 rispetto ai tempi certificati dalla Nasa. Tra le molte telecronache dirette e inchieste filmate non mancano quelle sulla Sardegna, ma anche da Germania, Norvegia, Svezia, Danimarca, Polonia, Gran Bretagna, Jugoslavia, Sud America, Canada, Stati Uniti d'America, Australia.
Per 17 anni è stato responsabile dello Sport su Rai Uno, ha curato La Domenica Sportiva (dal 1976 al 1991 con Carlo Sassi e dal 1991 al 1993 con Alfredo Pigna) oltre a esserne anche il conduttore, insieme ad altri, dal 1979 al 1981 e nella stagione 1985-1986. Andato in pensione, ha continuato a lavorare scrivendo per L'Eco di Bergamo e la Gazzetta di Parma.
A dicembre 2010 è stato ospite dei giornalisti di Sky TG24 per commentare in diretta minuto per minuto il lancio della missione spaziale Sojuz TMA-20 dal cosmodromo di Bajkonur in Russia con a bordo l'astronauta italiano Paolo Nespoli assieme ai colleghi Dmitrij Jur'evič Kondrat'ev e Catherine Coleman. Nel suo curriculum, anche una partecipazione al festival di Sanremo, nel 2014, annunciando la canzone che passa il turno. Il 15 dicembre 2014 viene insignito della Stella d'Oro al Merito Sportivo.