AGI - "Il destino di una fata. Fairy Oak" di Elisabetta Gnone in uscita ufficialmente domani, 4 novembre, ha già tutte le caratteristiche per essere un grande successo editoriale. Il libro risulta già fra i più prenotati e quindi venduti nei grandi store e sui siti online. Una conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, del talento di Elsabetta Gnone, scrittrice e giornalista genovese, entrata giovanissima alla Walt Disney dove è successivamente diventata direttore delle riviste feminili e prescolari e per la quale ha ideato il fumento W.I.T.C.H.. Le opere di Gnone attraverso le storie di "Fairy Oak", la Quercia Fatata, hanno venduto oltre 4 milioni di copie e sono state tradotte in 23 paesi del mondo.
E ora, dopo trilogie e tetralogie, "Il destino di una fata" riporta tutti gli appassionati di questo genere fantasy a Fairy Oak. E questo, nonostate la sua autrice pensasse non fosse più necessario. Il romanzo conduce ancora nella comunità buffamente assortita che vive nel villaggio della Quercia Fatata, dove è ambientata appunto una delle saghe più incredibili e interessanti della letteratura contemporanea per ragazzi.
"Il destino della fata" è la storia di tutte le storie. Con nuovi e inediti dettagli del popolo della valle di Verdepiano, utili a colmare vuoti e dubbi lasciati nei lettori ansiosi di conoscere segreti e sfumature dei personaggi amati. "Pensavo di aver esaurito tutto - racconta Elisabetta Gnone in una intervista all'AGI - ma dai contatti si percepiva curiosità e allora ho pensato di continuare a scivere e spiegare tutto. Ho voluto svelare quello che è rimasto nell'ombra e dare risposte su amore, amicizia, spiegazioni sul destino dei personaggi che magari, nel corso del tempo si sono un po' invecchiati, sono diventati grandi. Spero con questo libro di aver esaurito le curiosità".
(Elisabetta Gnone. Foto Twitter)
Ma facciamo un passo indietro: i libri di Fairy Oak risalgono al 2005 e comprendono una serie di romanzi costituita dalla trilogia principale, alla quale si aggiungono la collana I quattro misteri e Un anno al villaggio - Il diario di Vaniglia e Pervinca. Nel villaggio Fairy Oak, nella valle di Verdepiano, convivono pacificamente umani privi di poteri detti Nonmagici, maghi e streghe, distinti in Magici della Luce e Magici del Buio, e fate.
La storia è narrata in prima persona da Felì la fata-tata delle protagoniste, le gemelle Vaniglia e Pervinca Periwinkle. Con queste opere, Elisabetta Gnone ha vinto moltissimi premi. Il target dei lettori è costiutuito da ragazzine della fascia di eta' 7-11 anni ma i libri sono letti anche da maschi e dal pubblico adulto.
Tutto ha inizio nel 2005 quindi e poi? " E poi - spiega Gnone - è accaduto che le storie hanno avuto successo ma con l'ultimo libro che consideravo conclusivo, la domanda che mi giungeva era: adesso dove vado?" Chi si era sentito orfano di Fairy Oak voleva quindi tornare con la fantasia "nell'ambiente naturale, con le gemelle protagoniste, gli amici - spiega l'autrice - dove è possibile vivere in un mondo dove si può sperimentare, inventarsi le giornate, regolamentarsi, cadere e inciampare ma anche aiutarsi. Ci sono personaggi che vengono da realtà diverse e che sono riuscite a integrarsi".
Complice il lockdown "con cui ho scoperto quanto la natura fosse generosa, consolante e assitente - ha aggiunto Gnone - ho ripreso tutto nonostante avessi dato l'addio a Fairy Oak e ho ricominciato".
La natura, l'ambiente, "Fairy Oak è una metafora della natura. Quando ho iniziato - dice ancora Gnone - volevo proprio raccontare la natura ai ragazzi, una natura sana forte integra, sontuosa, e quindi ho ambientato la mia storia in un immaginario paese nordico dove ci fossero diversi ambienti, colline, costa, brughiera, e ho attribuito i poteri e gli incanti della nataura ai miei personaggi, a queste due sorelle identiche ma opposte di carattere, una con il potere di creare e l'altra con quello di distruggere".
Un tema quello della natura e dell'ambiente, che in questo periodo suscita grande interesse nei ragazzi: "È vero, sono molto motivati sul tema. Si danno tanto da fare. I libri devono avere anche la funzione di far conoscere la natura ai ragazzi", aggiunge.
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La lettura poi, è fondamentale per la formazione di un giovane: "Per me - aggiunge l'autrice - è stato un piacere enorme sapere che tanti giovanissimi hanno iniziato a leggere libri proprio grazie a Fairy Oak. Sapere che è stato coì anche per tanti ragazzi all'estero, non solo in Italia, mi ha reso davvero felice. E pensare che io da piccola non leggevo... Ai genitori mi verrebbe voglia di dire: leggete un libro con i vostri figli, divertitevi con loro a farlo. Bisogna dimostrare che leggere un libro è divertente. Anche gli stessi professori, a scuola, non devono limitarsi ad assegnare la lettura di un libro ma devono lasciarsi coinvolgere con i ragazzi e leggere con loro. Quando scopri la lettura, hai un risorsa in più. Vedo gli adolescenti di oggi che provano in tutto i modi a venire fuori, ci stanno provando con i movimenti ambientalisti ma il mondo è complicato ed hanno comunque bisogno di guide, di punti di riferimento. Bisogna dar loro tanta fiducia anche perche' hanno capito che nonostante punti fermi, devono farcela da soli".
C'è un progetto per fare di Fairy Oak un cartone? "Eh, c'è qualcosa - conclude - dovrebbe però essere una grande produzione. È una cosa complicata e a me piacercebbe che rendesse di più di quello che ha dato il libro. Vediamo un po'..."