AGI - "Dua mi chiese di parlare su Instagram della scena disco anni 70 dello Studio 54, ci siamo conosciuti così. Poi abbiamo duettato per la Elton John Aids Foundation, siamo uscii a cena e siamo diventati amici". Parla così in un'intervista a Il Fatto Quotidiano il cantante Elton John nel descrivere il suo The Lockdown Sessions, in uscita il 22 ottobre, e il cui singolo con Dua Lipa, "Cold Heart", che impasta nell'ultradance "Rocket Man " e "Sacrifice", sta sbancando le classifiche.
E spiega: "Non volevo pubblicare un album di Elton John, soprattutto durante il lockdown. Non avevo alcun progetto per fare musica, in realtà. Avevo una pila alta così di magnifici testi di Bernie Taupin, ma non avevo la testa per concentrarmi su me stesso. La reclusione in casa mi aveva sorpreso alla fine del segmento Australia-Asia del mio Farewell tour, prima di un rinvio a tempo indeterminato".
Poi Elton John racconta: "Nello stop forzato degli scorsi mesi ho dovuto impiegare il tempo in qualche modo, come tutti. Mi sono buttato a guardare la serie su Chernobyl e poi con i miei figli organizzavamo tornei di 'Snakes and Ladders': vincevano sempre loro. Non avevo niente altro da fare tutto il giorno. Finché qualcuno mi ha insegnato a comunicare via Zoom, e ho ripreso a contattare gli amici, imparando a duettare a distanza.
Questo The Lockdown Sessions è nato dopo un primo contatto al ristorante con Charlie Puth: non lo avevo mai incontrato prima malgrado vivesse a tre porte da me a LA. Poi tutti gli altri. E con il sostegno di un produttore da Grammy, Andrew Watt. Qui e là mi limitavo a suonare il piano. Volevo tornare a fare il session man", conclude l'artista britannico nato a Pinner nel 1947.