AGI - Per protesta con una serie di casi di censura subiti sui social tradizionali, le cui policy vietano la pubblicazione di nudi, i musei e le gallerie di Vienna sono sbarcati sulla piattaforma a pagamento per soli adulti, OnlyFans.
Negli ultimi anni, diversi musei viennesi hanno avuto problemi con la promozione dei propri capolavori su TikTok, Instagram o Facebook, per via delle severe linee guida sulla nudità.
L'ente del turismo di Vienna ha aperto un account sul social lanciato nel 2016 e che, non prevedendo censure, consente la rappresentazione anche di celebri nudi, emblema delle istituzioni culturali della capitale austriaca.
A luglio, ricorda il Guardian, l'account TikTok del Museo Albertina è stato sospeso e poi bloccato per aver mostrato opere del fotografo giapponese Nobuyoshi Araki che mostravano un seno femminile.
Nel 2019, Instagram aveva stabilito che un dipinto di Peter Paul Rubens violava gli standard della community della piattaforma che vietano qualsiasi rappresentazione di nudità, anche quelle di "natura artistica o creativa".
Anche il Leopold Museum ha avuto difficoltà nel promuovere la sua collezione di nudi dell'espressionista Egon Schiele, mentre un breve video con il dipinto Liebespaar di Koloman Moser, realizzato per celebrare il 20° anniversario del Leopold Museum, è stato rifiutato da Facebook e Instagram perché "potenzialmente pornografico".
Tutte opere ora in bella mostra, al sicuro dalla censura, sul profilo OnlyFans di Vienna.
I primi che si iscriveranno all'account “Vienna’s 18+ content” su OnlyFans riceveranno o una Vienna City Card o un biglietto per un museo.
La capitale austriaca sta rinnovando gli sforzi per promuoversi come meta turistica, dopo che il governo ha allentato le restrizioni anti-Covid sugli ingressi degli stranieri.
Helena Hartlauer, portavoce dell'Ente del turismo, ha affermato che per la città e le sue istituzioni culturali è stato "quasi impossibile" utilizzare opere d'arte con nudi nei propri materiali promozionali.
Alcuni lavori esposti nella mostra di Amedeo Modigliani, in corso all'Albertina, per esempio, sono risultati troppo espliciti per essere accettati nei materiali promozionali dell'evento.