AGI - "C'è stato un momento in cui la Numero 1 aveva in classifica sei singoli su dieci rispetto alla potente Rca che pure la distribuiva. Non era soltanto la casa discografica creata da Lucio Battisti e Mogol, ma un laboratorio straordinario con Gianna Nannini, Edoardo Bennato, Umberto Tozzi, Adriano Pappalardo, la Formula Tre, io e altri artisti". Tornando in pista con il singolo "Il mare al tramonto", pubblicato due mesi fa, Mario Lavezzi rievoca anche i bei tempi della discografia italiana, capace di elevarsi a un'industria che vendeva centinaia di milioni di pezzi tra singoli e album.
Il vinile è stato sostituito dai cd, salvo tornare adesso di moda. Il mercato digitale è decollato, ma ci vorrà tempo per arrivare ai volumi di vendite registrati fra gli anni Sessanta e Novanta. Oltre a essere l'apprezzato cantautore, produttore e collaboratore di una nutrita schiera di artisti musicali che vanno da Lucio Battisti a Lucio Dalla, passando per Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Eros Ramazzotti, Alessandra Amoroso e tanti altri, Lavezzi ricopre anche il ruolo di presidente del consiglio di sorveglianza della Siae.
"Oggi un giovane artista ha minori possibilità economiche rispetto a quelle che ha avuto la mia generazione, perché un suo brano potrà fare milioni di visualizzazioni o essere scaricato da piattaforme come Spotify o iTunes, ma a livello economico contano soprattutto le vendite. Prima si parlava di milioni di copie di dischi vendute, oggi di molti più milioni di visualizzazioni: una bella differenza. Allo stato attuale il cosiddetto 'disco', nelle sue diverse forme, serve soprattutto per promuovere i live che, al netto di quanto successo nel periodo della pandemia e con le attuali restrizioni, continuano a vendere molto. Se tutto va bene, la discografia italiana tornerà a regime nel 2023", sostiene Lavezzi.
A livello creativo, Mario Lavezzi non si ferma. A luglio ha pubblicato "Il mare al tramonto", singolo che ha proposto nelle sue esibizioni estive. "E' una canzone nata da un testo di Lorenzo Vizzini, che ho letto e dal quale ho tratto l'ispirazione per la musica. Poi ne ho ampliato la parte sentimentale e insieme a Lorenzo abbiamo composto il finale. Il risultato mi è piaciuto molto e ho deciso di pubblicarla. Si può dedicare all'innamorato o all'innamorata guardando un bel declino solare all'orizzonte. Nei concerti estivi ho eseguito questo brano come penultimo in scaletta, in tanti alla fine si sono complimentati per l'emozione che hanno ricevuto ascoltandolo. Per un cantautore come me, questo è il più bell'elogio che possa ricevere".