AGI - Nella notte tra domenica e lunedì, spostata di due mesi dalla data prevista inizialmente (28 febbraio) a causa della pandemia, Hollywood premia con gli Oscar i film più belli della stagione. O, almeno, quelli più votati dai membri dell'Academy che quest'anno si sono potuti esprimere eccezionalmente anche su pellicole uscite solo in streaming di parteciparvi.
La cerimonia (in onda in Usa sulla ABC, in Italia su Sky Oscar - canale 303 - a partire da mezzanotte e un quarto) per il terzo anno consecutivo, non avrà un unico presentatore ma vedrà alternarsi sul palco le star premiate con l'Oscar in passato che consegnano la statuetta ai vincitori. Tra questi Brad Pitt, Halle Berry, Renèe Zellweger, Joaquin Phoenix, e Harrison Ford.
La novità è che la cerimonia si svolgerà da più location: dallo Union Station e dal Dolby Theatre di Los Angeles oltre che, in collegamento, da Londra e da Parigi.
Le sei nomination per "Mank"
Ai nastri di partenza si presenta ricco di nomination - dieci, compresa quella per miglior film e miglior regia - e di aspettative 'Mank' di David Fincher, sofisticata opera in bianco e nero che racconta la storia che c'è dietro al film 'Quarto potere' concentrandosi non sul regista Orson Welles ma sul critico sociale e sceneggiatore alcolista Herman J. Mankiewicz.
"Nomadland" e le altre
Dietro 'Mank' ci sono sei pellicole ai nastri di partenza con sei nomination ciascuna. Tra queste spicca di certo 'Nomadland' di Chloè Zhao che ha vinto il Leone d'Oro a Venezia e, soprattutto, ha trionfato ai Golden Globe. Il suo affresco dell'America che stenta ad arrivare a fine mese, con una magnifica Frances McDormand (candidata all'Oscar) nomade per scelta e per necessità, senza un soldo per il fallimento dell'azienda in cui lavorava è il candidato più forte alla vittoria finale nella categoria miglior film o, almeno, a quello per la regia (sarebbe il secondo a una donna in questa categoria 11 anni dopo Kathryn Bigelow che vinse con 'The Hurt Locker').
Le altre cinque pellicole in gara con sei nomination sono:
- 'The Father - Nulla è come sembra' di Florian Zeller (tra cui miglior film, miglior attore protagonista Anthony Hopkins, miglior attrice non protagonista Olivia Colman)
- 'Judas and the Black Messiah' del regista afroamericano Shaka King, allievo di Spike Lee (tra cui miglior film, e due per il miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya e LaKeith Stanfield)
- 'Minari' di Lee Isac Chung (tra cui miglior film, miglior regista Lee Isaac Chung, miglior attrice non protagonista Yuh-Jung Youn, miglior attore protagonista Steven Yeun, primo interprete americano di origine asiatica nella storia a ricevere questa nomination)
- 'Sound of Metal' di Darius Marder (tra cui miglior film, miglior attore protagonista Riz Ahmed e non protagonista Paul Raci
- 'Il processo ai Chicago 7' di Aaron Sorkin (tra cui miglior film e migliore attore non protagonista Sacha Baron Cohen).
La pellicola candidata all'Oscar per il miglior film e la miglior regia che si presenta con meno candidature (cinque) è anche la seconda diretta da una regista: 'Una donna promettente' dell'esordiente britannica Emerald Fennell, drammatica storia di una ragazza in cerca di vendetta dopo lo stupro di gruppo subito anni prima dalla sua più cara amica. Per questo film dal finale spiazzante si segnala la candidatura per la miglior attrice di Carey Mulligan che regge sulle sue spalle la storia e appare come favorita.
L'Italia fa il tifo per Laura Pausini
L'Italia fa il tifo per 'Pinocchio' di Matteo Garrone candidato per il miglior trucco e per i miglior costumi e, naturalmente, per Laura Pausini candidata - da favorita - per la miglior canzone originale. La cantante emiliana sarà a Los Angeles per interpretare 'Io sì (Seen)', la canzone scritta da Dianne Warren di cui la Pausini è anche autrice del testo in italiano scritto insieme a Nicolò Agliardi, già vincitrice del Golden Globe per il film di Edoardo Ponti, con Sophia Loren, 'La vita davanti a sé'.