AGI - “Francamente, me ne infischio!”. “Gli farò un’offerta che non potrà rifiutare”. “Per me… ‘La corazzata Kotiomkin’… è una cagata pazzesca!”. “Signor principe… gradisca”. “Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un c…!”. E via così con 7.575 frasi memorabili di film che hanno fatto la storia del cinema, tasselli di un mosaico lungo cento anni che va dal 1920 al 2019 che offre un’immagine nitida e originale della più giovane e popolare delle arti.
“Che hai fatto in tutti questi anni, Noodles?”. “Sono andato a letto presto” (C'era una volta in America)
A mettere insieme queste tessere sono Roberto e Paola Casalini, che vent’anni dopo il loro primo fortunato volume, tornano oggi il libreria con ‘Suonala ancora, Sam – Le più belle battute del grande cinema’ (Giunti editore/Bompiani, pagg. 637, euro 19). “Da anni pensavamo di rimettere mano al libro ma prestati da altri impegni non ne facevamo niente – scrivono gli autori nella prefazione - quando l’editore ci ha proposto di aggiornare ‘Sam’ ci siamo messi all'opera”. Una raccolta corposa e accurata che ovviamente non vuole essere esaustiva. “Mettiamo le mani avanti: questo non è non vuole essere una storia del cinema attraverso le frasi – spiegano ancora gli autori - molti capolavori mancano, molti film minori che ci sembravano preziosi serbatoi di materiali hanno trovato posto. Della prima edizione sono rimasti 1.096 film. Venti sono stati scartati e in compenso sono stati aggiunti 426 nuovi film: soprattutto dell'ultimo ventennio con feconde incursioni nel passato”.
"Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste immaginarvi" (Blade Runner)
Nella nuova edizione i film antologizzati sono 1.523 mentre sono ben 7.575 le frasi confluite nel libro (“e almeno un migliaio scartate per non appesantirlo”, avvertono gli autori). In diversi casi, inoltre, alcune frasi sono state tagliate: “I lunghissimi discorsi di Chaplin ne ‘Il grande dittatore’, molto populismo rooseveltiano di Frank Capra, la logorrea sceneggiatoria del Tarantino delle ‘Iene’, il dialogo integrale fra De Niro e Al Pacino, che allora recitavano assieme per la prima volta in ‘Heat - La sfida’ di Michael Mann”.
"Suona la nostra canzone, Sam, come a quel tempo. Suonala, Sam" (Casablanca)
La scelta dei film e delle frasi inevitabilmente risente del gusto degli autori e scontenterà di certo molti lettori (chi non ha i suoi film e le sue frasi preferite, magari non appartenenti a un film non contemplato dai Casalini?), ma questo è inevitabile. Sono gli stessi autori ha confessare le loro passioni rivelando nella prefazione che i film che hanno “più saccheggiato sono: ‘Casablanca’ (36 frasi), ‘Sorrisi di una notte d'estate’ (35 frasi), commedia di Ingmar Bergman che era uno dei film preferiti di Kubrick e ‘Via col vento’ (31), ‘Amore e guerra’ (29), ‘Manhattan’ (26) e ‘Full Metal Jacket’ (24)”. Poi aggiungono: “il film italiano più citato è ‘Il sorpasso’ con 20 frasi, quelli dell'ultimo ventennio a cui abbiamo maggiormente attinto sono ‘Il diario di Bridget Jones’ con 16 frasi, ‘La grande bellezza’ (15) e 'Batman Begins' (14)”.
"Ma chi è 'sta cicciona?". "Mia madre". "Perbacco! Bella donna" (Il sorpasso)
Da segnalare, però, anche i film che loro non citano e che danno la misura delle scelte fatte, che a volte risultano un po’ troppo da cinefili, anche se il sottotitolo del libro in questo senso detta la linea editoriale: “Le più belle battute del grande cinema”. Se l’idea è di scegliere solo pellicole del ‘grande cinema’, appunto, c’è da fare un appunto agli autori, di essere troppo elitari nella scelta dei grandi registi del ‘grande cinema’ e troppo 'filoamericani' (non a caso viene tenuto contro e dato risalto sempre alla classifica delle migliori 100 frasi dei film dell’Afi – American Film Institute). E così sembrano poco comprensibili, per esempio, le 14 citazioni da ‘Bulli e pupe’ di Joseph L. Mankiewicz, le 15 da ‘Fronte del porto’ di Elia Kazan, le 16 da ‘Il grande sonno’ di Howard Hawks, le 21 da ‘Eva contro Eva’ ancora di Mankiewicz, mentre forse sono un po’ troppe 24 citazioni da ‘A qualcuno piace caldo’ di Billy Wilder. Di certo lo sono le 35 tratte da ‘Sorrisi di una notte d'estate’ di Ingmar Bergman, le 29 da ‘Amore e guerra’ (un film modesto) di Woody Allen o le 24 da ‘Full Metal Jacket’ di Stanley Kubrick.
"Ma non capisci proprio niente! Sono un uomo!". "Be', nessuno è perfetto" (A qualcuno piace caldo)
E questo è tanto più vero se si considerano, ad esempio, le 5 citazioni da ‘Fantozzi’, le 3 da ‘L’armata Brancaleone’ o addirittura una sola da ‘Non ci resta che piangere’. Ma qui entra forse in ballo il giusto personale e l’elemento simpatia. Infatti gli autori nel libro fanno anche scelte ‘popolari’. E altre ‘impopolari’, forse dovute a dimenticanza comprensibile vista la mole trattata. Delle prime si segnala l’enorme filmografia di Totò ‘saccheggiata': citazioni da oltre 40 pellicole (30 col suo nome nel titolo e più di una decina in cui è protagonista); delle seconde si segnala la scelta di citare solo un pugno di film di due attori popolarissimi – e citatissimi - in Italia: Alberto Sordi e Carlo Verdone. Del primo vengono riportate alcune frasi di pochi film tra cui ‘Un americano a Roma’, ‘Il marchese del grillo’, ‘La grande guerra’, ‘I vitelloni’ o ‘Una botta di vita’, tralasciando completamente decine di pellicole – appartenenti di diritto al ‘grande cinema’ - le cui battute sono entrate nel linguaggio comune (tipo “Buongiorno a tutti!” da ‘Il vigile’ a “Che fai cretinetti, parli da solo?” da ‘Il vedovo’, da “No, tu nun sei grassa, è che sei un po' buzzicona...” da ‘Dove vai in vacanza?’ a "Magna le cocce de le noci, brutta bertuccia, magna er pappone!" da ‘Arrivano i dollari, e così via).
"Sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo" (Totò a colori)
Per non parlare poi di Carlo Verdone. Del comico e regista romano ci sono citazioni appena di tre film, tra cui uno decisamente minore come ‘Gallo Cedrone’, oltre a ‘Viaggi di nozze’ e ‘Bianco, rosso e…Verdone’. Mancano tutti gli altri – da ‘Un sacco bello’ a ‘Borotalco’, da ‘Compagni di scuola’ a ‘Troppo forte’ - le cui battute sono ormai patrimonio degli italiani (non solo romani). Tra i tanti, ovviamente, spicca anche il primo e più popolare realizzato col ‘maestro’ Alberto Sordi, ‘In viaggio con papà’.
"A giovanò, sta mano po' esse fero e pò esse piuma. Oggi è stata piuma" (Bianco, rosso e Verdone)
Assenze importanti a cui si potrebbe porre riparo – insieme a tante altre dimenticanze illustri, su tutte cult-movie popolarissimi come ‘Febbre da cavallo’ o ‘Una poltrona per due’ – in un prossimo volume. Gli autori, infatti, al termine della prefazione scrivono: “E’ tutto e, con una punta di rammarico per i film che mancano, vi diamo appuntamento a una prossima edizione o, chissà, a un prossimo libro”. Nella speranza che ci siano meno citazioni di pellicole americane (o da cinefili accaniti tipo i tanti, troppi, film di Bergman) e più attenzione a quelle ‘nazionalpopolari’, magari italiane.