Q uesto “Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità”, appena pubblicato da Bompiani, è un ottimo esempio di come si fa una corretta divulgazione archeologica e storiografica: i due autori, Francesco Bongiorni (illustratore) e Massimo Polidoro, sciolgono con chiarezza la maggior parte degli enigmi affrontati, che sono fra quelli su cui un pubblico sempre più numeroso di appassionati cerca da tempo una chiave di lettura interpretativa.
E su quei misteri che – per ora – rimangono tali, la rivelazione arriva comunque, chiara e limpida: ed è semplicemente l’ammissione che ancora non sappiamo, senza i voli di fantasia e le invenzioni cui indulgono i molti ciarlatani che infestano l’editoria della divulgazione culturale; non per nulla Polidoro è il segretario nazionale del Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze (CICAP) e accanito accalappiatore di “bufale”.
Gli Autori riescono a raccontare con chiarezza e a spiegare sorridendo i tanti luoghi misteriosi, lontanissimi nello spazio e nel tempo, sui quali storiografi e archeologi hanno potuto fare luce, con una documentazione plausibile e studi improntati a raziocinio e sapienza.
Ma nel libro si espongono anche le diverse ipotesi avanzate di volta in volta e dei tentativi – riusciti e no - di svelare tutti quei misteri promessi dal titolo, compresi quelli che ancora sono inspiegati; e fra queste ipotesi non ci si tira indietro nemmeno nel citare – con la dovuta ironia – anche l’immancabile intervento degli extraterrestri, il cui soccorso ha consentito più volte a diversi fanta-archeologi di proporre rivelazioni che sovente risultano involontariamente comiche. Ben più emozionante è la lettura delle autentiche scoperte restituite dagli scavi di archeologi veri, raccontati in modo avvincente e con linguaggio perfettamente abbordabile anche da un lettore non necessariamente ferrato in storia antica.
I “luoghi misteriosi” che sono il filo conduttore del libro abbracciano tutte le latitudini e longitudini del nostro pianeta, con una clamorosa esclusione: l’Italia. Ma non c’è da scandalizzarsi: i due autori avevano già pubblicato, sempre con Bompiani, un altro “Atlante dei luoghi misteriosi d’Italia”.
L’arco temporale della narrazione di Polidoro e Bongiorni si estende dal paleolitico profondo fino a pochi secoli fa e, oltre ad appagare la fame di conoscenza di un pubblico evoluto di tutte le età, risulterà particolarmente avvincente per quel lettore che cerca emozioni forti guardando all’ignoto con un po’ di paura, o all’orrore delle molte atrocità perpetrate dagli antichi (che noi moderni non perpetriamo più …)