AGI - Milano ha reso omaggio alle vittime del Covid nella sua cattedrale simbolo della città, in una serata che vuole essere di rinascita e di ripresa verso una “nuova normalità” come l’ha definita il sindaco Giuseppe Sala.
Nel Duomo trasformato per una sera in una magnifica sala da concerto, l’orchestra scaligera al gran completo per la prima volta da febbraio, diretta dal maestro Riccardo Chailly ha eseguito la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, una composizione che, come ha osservato il sovrintendente Dominique Meyer, “appartiene alla Scala, i coristi la sanno a memoria”.
L'orchestra al completo con Mattarella in prima fila
Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 90 orchestrali rigorosamente con mascherina, insieme a 94 coristi e 4 solisti eccellenti come Krassimira Stoyanova, Elna Garanca, Francesco Meli e Rene' Pape si sono esibiti per 600 spettatori.
Un maxi schermo a Codogno
In realtà non solo per loro, visto che il concerto è stato trasmesso in diretta tv su Rai 5 e anche su Radio 3. E un maxi schermo ne ha permesso la visione anche a Codogno, paese dove scoppiò il primo caso di coronavirus.
Il monito di Delpini, basta beghe serve alleanza
Prima dell’inizio del concerto, ha risuonare è stato però il monito dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che ha richiamato alla necessità di una alleanza per superare il dolore provocato dalla pandemia. Basta con la “meschinità delle beghe”, ci sono state “contrapposizioni pretestuose, mentre sarebbe necessaria una alleanza, una coralità per affrontare insieme le sfide e le lacrime di questo tempo”.
Alleanza che trova d’accordo il governatore lombardo Attilio Fontana, che sottolinea come sia necessaria adesso più che mai “per affrontare la situazione economica e la ripresa".
Per Sala, Milano è pronta per una nuova normalità
La città è pronta a guardare avanti, è "pronta per una nuova normalità”, la "sua parte l’ha già fatta e continuerà a farla”. Il sindaco Sala lo rivendica in un intervento prima del concerto. Parla con “emozione” dello “strazio della perdita” ma insiste sulla “volontà comune di segnare una nuova strada per la nostra comunità”, dove si torni a considerare “la salute come bene comune e più prezioso delle nostre vite”.
In Duomo i lavoratori che hanno tenuto 'aperta' la città nel lockdown
Nella navata centrale della Cattedrale ad assistere al concerto, oltre a Fontana e Sala, l’ex premier Mario Monti, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, il prefetto Renato Saccone, il presidente della Confcommercio oltre che della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli. E personaggi dello spettacolo come l’etoile Roberto Bolle con Carla Fracci, il musicista e compositore Michael Nyman. Presenti anche una quarantina di rappresentati delle categorie di lavoratori che hanno permesso alla città di andare avanti durante i mesi più duri del lockdown, da quelli dell'alimentare, a quelli dei trasporti e della sicurezza. Postini, fruttivendoli, panificatori, macellai, tranvieri, volontari, netturbini, poliziotti, vigili del fuoco, benzinai, farmacisti, medici, infermieri e anche giornalisti: non si sono mai fermati nei mesi dell’isolamento.