N anda Vigo, architetto, designer, artista, è morta a 83 anni nella sua Milano. Femme de caractere, non ha vita facile all'inizio della sua carriera. Dopo il liceo si iscrive ad architettura al Politecnico di Losanna per andare poi negli stati Uniti (1958) e seguire i corsi di Frank Lloyd Wright che affascinava molti per le sue creazioni.
Lavora poi per un grande studio a San Francisco, ma l'esperienza statunitense non la soddisfa e torna a Milano. Nella sua città inizia l'attivita' di progettazione che combina architettura, design, arte, il tutto in dialogo costante con la luce, elemento cardine dell'artista. Nanda "Vigore", come qualcuno l'ha chiamata, già come architetto inizia a operare in territori di sconfinamento, la sua visione non si allinea mai al già fatto.
Mettere in comunicazione architettura e arte in quegli anni non è scontato, ma Nanda Vigo crede fermamente nella interdisciplinarità delle arti. Condivide questa visione con Gio Ponti con il quale collabora, tra l'altro, per la realizzazione degli interni della casa Lo scarabeo sotto la foglia a Malo (Vicenza) disegnata nel 1964.
Gli interventi di Vigo, in questa casa e nelle altre a venire, mirano a far dialogare in modo armonico spazio, luce e opere d'arte. Negli anni Sessanta non è facile inquadrare una donna così eclettica, con una visione libera da costrizioni e che va oltre le convenzioni.
In quel periodo frequenta Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani. Conosce e frequenta anche gli artisti del Gruppo Zero (nato in Germania nel 1961) e partecipa alle loro mostre. Nei decenni successivi Nanda Vigo prosegue la sua ricerca artistica che nel settembre 2019 era stata ricostruita in una mostra di Palazzo Reale: cinquanta anni di attività in ottanta significative opere.