U n’antica, pregiata copia manoscritta del Corano è stata ritirata da un'asta della prestigiosa Casa britannica Christie’s, dopo le proteste presentate dal governo turco per la vendita del libro sacro. Il volume, datato al sedicesimo secolo, era ricompreso in un’asta di arte islamica e indiana fissata oggi.
Christie’s con un comunicato non ha motivato la propria decisione, ma ha informato del ritiro del “lotto 203” e delle “discussioni in corso sull’oggetto con le parti pertinenti”. In una lettera ufficiale, inviata al principio di questa settimana, il Ministero della Cultura e del Turismo di Ankara aveva chiesto alla Casa di bloccare la vendita del Corano. Le autorità turche ritengono che il volume sia stato contrabbandato e sia uscito illegalmente dai confini del Paese.
L’opera è firmata da un celebre calligrafo ottomano, Mustafa Dede, e Christie’s l’aveva stimata in catalogo a un prezzo tra 120 mila e 180 mila sterline (140 mila -200 mila euro).
Breve e devota vita di un mago della penna
Mustafa Dede, figlio dello sceicco Hamdullah, nacque nel 1495 ad Amasya e viaggiò fino a La Mecca per compiere l’Hajj, il pellegrinaggio canonico prescritto a tutti i fedeli musulmani almeno una volta nella vita. Dede fu anche al Cairo e quindi si spostò a Istanbul, dove trascorse la maggior parte della sua non lunga vita, perché morì a 43 anni nel 1538. Nell’ex capitale ottomana ha lasciato prove della sua peritissima arte, espressa nelle copie del Corano conservate al Museo del Palazzo Topkapi e nella Biblioteca Suleymaniye.
Quella di Christie’s non sarebbe stata la prima asta in Occidente a battere un capolavoro del calligrafo, che il catalogo della stessa Casa ha qualificato come “estremamente raro”: un altro Corano di Dede, proveniente pur’esso da Istanbul, fu venduto a Londra da Sotheby’s nell'ottobre 2014.
Il Corano di Mustafa Dede