T re americani e tre britannici di cui uno per metà pakistano: sono le ‘bandiere’ della sestina finalista del Man Booker Prize 2017, il prestigioso premio britannico e tra i più importanti al mondo assegnato ogni anno dal 1969 al miglior romanzo pubblicato in lingua inglese. Una sorta di premio Oscar della letteratura in lingua inglese. A contendersi il titolo (e il premio da 50mila sterline) saranno il prossimo 17 ottobre a Londra gli statunitensi Paul Auster, Emily Fridlund e George Saunders e gli inglesi Ali Smith, Mohsin Hamid e Fiona Mozley. Tra i sei big ci sono anche due esordienti, entrambe donne, entrambe giovani: Mozley, 29enne che lavora part-time in una libreria di York, e Emily Fridlund nata a e cresciuta in Minnesota con un PhD in Scrittura creativa e letteratura all’università della Southern California.
Secondo Lola Young, che fa parte della commissione, i sei romanzi sono “unici e intrepidi” e rompono “le barriere delle convenzioni”. Il favorito assoluto per gli scommettitori è “Lincoln in the bardo” di George Saunders.
Ecco i sei libri in gara
“4 3 2 1”
di Paul Auster (uscirà a metà ottobre per Einaudi): L’autore di Trilogia di New York immagine 4 vite alternative per il suo protagonista. Il romanzo è ambientato in New Jersey tra gli anni ’50 e ’60.
“Exit West”
di Mohsin Hamid (Einaudi) : L’attenzione è tutta per i popoli in movimento nel mondo alla ricerca di libertà e di una nuova vita
“Lincoln nel Bardo”
di George Saunders (Feltrinelli): Il protagonista è il presidente statunitense Abramo Lincoln alle prese con la morte del figlio undicenne Willie
“Autumn”
di Ali Smith (Hamish Hamilton): Un uomo di 101 anni in punto di morte è assistito dal suo più caro e intimo amico.
“History of Wolves”
di Emily Fridlund (Weidenfeld & Nicolson): La protagonista è una 14enne che si prende cura di un ragazzino nel Minnesota più selvaggio.
“Elmet”
di Fiona Mozley (JM Originals): Un ragazzo ricorda la sua vita nella casa che suo padre costruì a mani nude in un bosco