L ondra- Mentre in Italia si infittisce il giallo su chi sia veramente Elena Ferrante, il sito la Bbc ha dedicato un lungo articolo al caso editoriale in cui ha consultato editori ed esperti sulla rivelazione dell'identità della scrittrice. "Perchè suscita cosi' tanta indignazione?", si è chiesta nel titolo l'emittente britannica, che riporta persino dichiarazioni che paragonano lo scoop a una sorta di stupro.
"Ha mentito sulla sua vita privata e io odio i bugiardi. E ho deciso di smascherarla", aveva dichiarato alla stessa Bbc l'autore dell'inchiesta Carlo Gatti, spiegando cosa lo avesse spinto a indagare. Ma ora il giornalista è al centro di una vera e propria bufera mediatica. "Crede di aver messo fine alle nostre sofferenze, ma in realtà nessuno voleva davvero conoscere l'identità di Elena Ferrante", ha commentato Frances Wilson del Times Literary Supplement. "Era un gioco divertente e ora Gatti ha rovinato tutto con il suo 'spoiler'". Daniela Petracco della casa editrice londinese della Ferrante, Europa, parla di sentimenti contrastanti: "Da un lato sono curiosa di sapere chi sia, dall'altro no".
Per molti critici quella di Gatti è stata una vera e propria violenza, con una componente misogina: "Le ha tolto i vestiti di dosso e strappato il velo in un modo che sembra un atto sessuale", spiega la psicanalista Fiona Sinclair che si chiede se con un ipotetico "Emilio Ferrante" Gatti si sarebbe comportato allo stesso modo. Della stessa opinione è anche Suzanne Moore, che per prima ha parlato di violenza sulle colonne del Guardian ottenendo ampia risonanza sulla rete. "E' sconvolgente, è tremendo. Il suo è stato un comportamento aggressivo" ha commentato Olivia Santovetti, docente di italiano all'università di Leeds. "Di cosa la accusa? Per cosa vuole fargliela pagare? Cosa ha ottenuto umiliandola in questo modo?" (AGI)