(AGI) - Roma, 21 ott. - L'Esposizione Internazionaled'Artedella Biennale di Venezia sbarca su Google. Precisamente sulGoogle Cultural Institute, piattaforma che ha l'obiettivo dipromuovere e preservare la cultura sul web. Il progetto,presentato a Roma nella sede del ministero dei Beni culturali edel Turismo, prende il via oggi stesso, quindi nell'ultimo mesedell'Esposizione, aperta dal 9 maggio scorso fino al prossimo22 novembre. "Questo accordo che realizziamo con Google - hadetto il presidente della Biennale Paolo Baratta - e' un primoesperimento importante e credo che possa avere sviluppi futuriper alcuni aspetti ancora imprevedibili. Il mondo potra' vederecos'e' la Biennale e pensate cosa significhera' per i cittadinidi Paesi lontani che partecipano all'Esposizione poter vedereda casa il padiglione del proprio Paese. Siamo convinti chequesto rafforzera' enormemente il ruolo del padiglione ecomplessivamente aumentera' in modo esponenziale il desideriodi venire a Venezia e di completare la prima informazione chesi ottiene attraverso le immagini sul computer. Perche'ovviamente la sfida e' che la messa online delle opere non siasostitutiva ma aggiuntiva, che invogli maggiormente allaconoscenza diretta. Un altro aspetto importante - ha conclusoBaratta - e' che tutta la Biennale restera' online, mentreprima finiva semplicemente in un catalogo". - Sul GoogleCultural Institute si trova l'Esposizione completa: oltre 4.000opere, 159 artisti, le mostre di 80 Paesi in 70 padiglioninazionali e piu' di 80 immagini street view. L'indirizzo e'g.co/biennalearte2015. Il Google Cultural Institute, insiemealla Biennale di Venezia, ha inoltre realizzato una app perdispositivi mobili scaricabile da Google Play che consente diaccedere all'Esposizione virtuale e di visitarla in due tourattraverso Google Cardboard. Intervenuto alla presentazione delprogetto, il ministro Dario Franceschini ha espressosoddisfazione: "E' davvero un esperimento molto significativoper altre collaborazioni future. C'e' un dibattito se metterein Rete una quantita' cosi' importante di informazioni, diopere, faccia diminuire il numero di visitatori o, alcontrario, li faccia aumentare. Questo lo capiremo con iltempo, ma io credo che i visitatori aumenteranno perche'vedendo le immagini sul computer fa venire voglia di andarci.L'arte si apprezza guardandola dal vivo". Amit Sood, fondatoree direttore del Google Cultural Institute, ha spiegato che "ilnostro obiettivo non e' sostituire le manifestazioni culturali,ma generare un interesse verso l'arte da parte di chi non laconosce. Se ci riusciamo, abbiamo vinto la sfida". (AGI).