R oma - La scomparsa del fisico Ettore Majorana, avvenuta a fine marzo 1938 e oggetto di innumerevoli ricostruzioni e leggende, e' ora argomento di un documentario di Egidio Eronico dal titolo indicativo, 'Nessuno mi trovera''. Il filmato esordira' il 15 aprile al cinema Farnese di Roma per poi girare 15 citta' fino a Torino dove, al Teatro Massimo (Museo del Cinema) chiudera' il suo tour. 'Nessuno mi trovera'' vuole raccontare "la persona, non il personaggio", spiega il regista. "Troppo spesso nella vulgata comune e' rappresentato come misantropo, scontroso, solitario come solo i geni sanno essere. Nel mio documentario - spiega - ho invece voluto illuminare Majorana con una luce diversa: non era un superuomo, ma una persona normale con un talento straordinario". Attraverso l'ausilio di cartoni animati, filmati d'epoca dell'Istituto Luce (che lo distribuisce), testimonianze e commenti di storici e fisici, tra cui anche il nipote Ettore Majorana Jr, il documentario esplora cinque anni di vita del fisico catanese, dal 1933 al 1938. Racconta dei rapporti controversi con Enrico Fermi (uno che non sbagliava mai ed era soprannominato "il Papa") e con i 'ragazzi di via Panisperna', con il mondo accademico italiano che era diffidente e con quello tedesco che invece lo adorava.
Nel documentario, Eronico si sofferma molto sul rapporto Fermi-Majorana, col primo che era un genio assoluto e riconosciuto (al punto di vincere il Premio Nobel nel 1938) e il secondo che era forse ancor piu' geniale ma dal carattere difficile, introverso e infastidito dalla madiocrita' che lo circondava. Al punto di andare a Lipsia (su sollecitazione di Fermi) e diventare subito una celebrita' accanto a Karl Heisenberg, uno dei padri della meccanica quantistica e Premio Nobel 1932. Una breve parentesi ricca di pubblicazioni ancora oggi oggetto di studio finita col ritorno a casa e la scelta di chiudersi in se stesso. Fermi aiuto' Majorana e lo stimava molto, ma temeva che la sua genialita' potesse metterlo in ombra e forse per questo non lo volle al suo fianco (o fu una scelta del siciliano?). "Erano caratteri diversi e avevano culture differenti - spiega il regista -. Fermi viveva unicamente per la scienza, mentre Majorana era un intellettuale colto e curioso". A Fermi, comunque, si deve la battuta piu' importante del mito-Majorana: "Se Ettore ha deciso di non farsi trovare, nessuno lo trovera'".
Egidio Eronico, che ha realizzato il suo documentario insieme all'inseparabile produttore Andrea Stucovitz, racconta che l'idea iniziale era di fare un film. "Poi ho trovato documenti importanti e abbiamo deciso, per ora, di fare un documentario". E in questo ha inserito, accanto alle testimonianze e i documenti sulla vita di Majorana, anche le ipotesi sul suo destino che in questi 80 anni sono state formulate. Facendo appena un accenno alla possibile scelta di 'scomparire' rinchiudendosi in un eremo o a quella di vivere come un clochard, il film si sofferma sulla celeberrima inchiesta per 'La Stampa' di Leonardo Sciascia che ha di fatto dato vita al 'mito' di Ettore Majorana: una fuga perche' aveva intuito che dagli studi sull'atomo si sarebbe arrivati alle armi nucleari. Poi cita l'originale ipotesi di uno studioso che ha pensato di riconoscere il fisico in un uomo fotografato accanto al nazista Adolf Eichmann. Varie ipotesi che trovano origine dal mistero della sua scomparsa e che fanno di Ettore Majorana un mito romantico che ancora oggi non perde nulla del suo fascino. (AGI)