"Le domeniche gratuite nei musei saranno abolite tra qualche mese". L'annuncio è del ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, a Napoli per presentare le lettere di Giacomo Leopardi acquisite dalla Biblioteca Nazionale. "Lascerò maggiore libertà ai direttori - dice - se il direttore vuole mettere una domenica gratuita non ci vedo niente di male. E' quando io obbligo, che non funziona fare la domenica gratuita".
Per Bonisoli l'ingresso gratuito nei siti archeologici, nei musei può essere utile nei periodi di minor flusso turistico. "Ma non posso essere costretto ad aprire gratuitamente la prima domenica di agosto - spiega il ministro - con migliaia di stranieri che arrivano e pensano di entrare gratis. Non avete idea dei commenti che sento a livello internazionale. Non capiscono questa strategia e non l'apprezzano. Rischiamo di svalutare".
Idee non del tutto nuove, spiega Repubblica: "Il ministro aveva già accennato alla sua idea di abolire le domeniche gratis indiscriminate, per i musei e i siti di interesse culturale. Stavolta, però, è stato più esplicito e articolato, nel bocciare il progetto che è stato uno dei fiori all'occhiello del suo predecessore, Dario Franceschini. Progetto che, ricordiamolo, ha avuto sui grandi numeri molto successo, con un aumento di visitatori in tanti splendidi luoghi d'arte del Belpaese. Nell'elenco dei 480 musei coinvolti - tutti statali (elenco completo) - ci sono la Pinacoteca di Brera e il Cenacolo vinciano, il parco archeologico del Colosseo, le terme di Caracalla, Ostia antica, gli Uffizi a Firenze e Pompei, solo per elencarne alcuni".
"Ministro, ci ripensi", dice Franceschini
Il suo predecessore, Dario Franceschini - che, ricorda l'Huffington, aveva lanciato l'iniziativa nel 2014- ha commentato su Facebook la decisione di Bonisoli: "Perché smettere, ministro? Ci ripensi. Le cose giuste e che funzionano non hanno colore politico. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani - si legge nel post - le domeniche gratuite non sono una cosa che riguarda me ma un fatto culturale e sociale che ha coinvolto circa 10 milioni di persone dall'estate del 2014 ad oggi, centinaia di migliaia da sud a nord ogni volta, gran parte delle quali è andata in un museo per la prima volta nella vita portandoci i figli o i nipoti".
Bonisoli stupito dalla "distrazione" delle opposizioni
L'annuncio di Bonisoli incassa le critiche anche delle opposizioni di centrodestra, da Forza Italia a Fratelli d'Italia. Un coro bipartisan che sorprende e infastidisce il ministro: nulla di nuovo, ricorda Bonisoli, l'intenzione di cambiare linea era già stata illustrata durante l'audizione nelle commissioni competenti. "Sono molto stupito dal livello di distrazione dei tanti deputati e senatori che hanno potuto ascoltare l'intenzione di cambiare le politiche di accesso gratuito nei musei dalla mia viva voce, quando ho illustrato alle commissioni cultura le linee programmatiche del mio mandato. Forse si tratta di un segno dei tempi: nessuna reazione allora quando ci siamo confrontati di persona, un profluvio di voci critiche oggi di fronte a un semplice annuncio", replica il titolare dei Beni culturali.
I 5 stelle difendono la scelta del ministro: "Le domeniche gratuite, concentrando un'enorme affluenza di pubblico in poche ore, hanno posto pesanti criticità fin dal principio, sia per il pubblico che per le opere: qualità della fruizione bassissima, messa a rischio dei beni musealizzati, alterazione degli standard ambientali, solo per citarne alcune. A riconoscerlo sono stati gli stessi addetti ai lavori", affermano i parlamentari pentastellati delle commissioni Cultura di Camera e Senato.