S i è spento questa mattina a Recanati, dopo una breve malattia, il conte Vanni Leopardi, 77 anni, discendente di Giacomo Leopardi e personalità di spicco della cultura italiana. Uomo di arte e di cultura, grande viaggiatore, amante della natura, Vanni Leopardi ha dedicato la sua vita alla salvaguardia del patrimonio leopardiano e alla tutela morale dell'anima grande del Poeta recanatese.
Laureato in Scienze Politiche, scelse l'agricoltura per passione, dando continuità alla tradizione di famiglia e cercando, nella produzione di vino, cereali e olio, di rispettare gli equilibri della natura, il benessere degli animali, immaginando un ciclo virtuoso tra produttività, modernità e bellezza del paesaggio.
Per tutta la vita ha cercato di coniugare il progresso tecnologico e la modernità alle istanze di una vita connessa ai ritmi veri della natura; memore della "lezione" del suo più grande avo, alla ricerca di una civilizzazione che non alieni gli esseri umani e che permetta loro "...in social catena" una mutua assistenza alla ricerca della felicità.
Proprio quella felicità tanto desiderata dall'antenato Giacomo è stata, per Vanni Leopardi, l'obiettivo ultimo di una ricerca lunga tutta la sua vita: una "Accademia per la ricerca della Felicità", negli stessi luoghi dell'avita dimora dove scelse di abitare. Un progetto nato dalla sua fervida immaginazione e alimentato da una bontà d'animo che lo ha sempre visto sposare la causa dei deboli e dei marginali.
Insieme alla madre Anna e alla figlia Olimpia ha dedicato le sue energie alla valorizzazione della cultura leopardiana, mirando alla diffusione dell'opera del Poeta. Mentore per i nipoti, punto di riferimento per gli studiosi e i cultori di Giacomo, ha aperto le porte della biblioteca di famiglia al mondo, facendo suoi gli ideali di condivisione della cultura e diffusione della conoscenza. I funerali si terranno mercoledì 6 novembre a Recanati, alle ore 16 nella Chiesa di Santa Maria di Montemorello nella piazzuola Sabato del Villaggio.