Articolo aggiornato il 16 novembre 2017 alle ore 7,30
Il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci è stato battuto all'asta a New York al prezzo record di 450 milioni di dollari, pari a 380 milioni di euro, diventando l'opera più costosa di tutta la storia dell'arte. Il dipinto, realizzato 500 anni fa e considerato da Christie's la più grande riscoperta artistica del XXI secolo, è un olio su tavola di noce raffigurante un immagine del Cristo benedicente. Nel ritratto, il Cristo ha una mano alzata mentre nell'altra tiene una sfera di vetro. E' un pezzo rarissimo, uno dei 20 lavori ancora esistenti del genio italiano, morto nel 1519. Le aspettative di Christie's erano quelle di superare i 100 milioni di dollari, ora i 400 pagati (a cui si aggiungono tasse e diritti d'asta) rappresentano la cifra più alta mai spesa per un'opera d'arte.
Articolo originale del 15 novembre 2017
È l'ultimo Leonardo rimasto in mani private - a meno di clamorose agnizioni future - vale 100 milioni di dollari e sarà battuto all'asta questa sera da Christie's. Ma, soprattutto, ha una storia straordinaria.
E' il 'Salvator Mundi' ricomparso sulla scena sessant'anni fa come modesto dipinto di poco valore e oggi destinato a infrangere ogni record. Nel 1958 fu un'altra casa d'aste - Sotheby's - a farsi sfuggire l'affare del secolo, mettendolo in vendita per appena 45 dollari, ignorando chi fosse il vero autore.
Nel frattempo storici dell'arte e periti sono intervenuti a mettere a posto le cose e questa sera il quadro troverà una nuova collocazione, con ogni probabilità a beneficio del grande pubblico.
La scoperta di un capolavoro
Ma è una storia che merita di essere raccontata dall'inizio e con ordine, ora che è stato riconosciuto come l'unico quadro di Leonardo da Vinci ancora in mani private e Christie's prevede di ricavarne 75 milioni di sterline, ovvero circa 100 milioni di dollari. Sei anni dopo l'attribuzione e la clamorosa esposizione alla National Gallery.
Dalle corti reali alla svendita di Sotheby's
Commissionato dal re di Francia Luigi XII, il 'Salvator Mundi' figurò all'inizio del diciassettesimo secolo nella straordinaria collezione privata di Carlo I d'Inghilterra. Il dipinto sopravvisse allo smembramento della raccolta avvenuta dopo la decapitazione del sovrano, nel 1649, e fu ereditato dal figlio, Carlo II. Non è noto come il quadro finisca, il secolo successivo, nella galleria privata dei duchi di Buckingham, che lo venderanno all'asta nel 1763 insieme a tutte le altre opere conservate a Buckingham Palace, appena ceduto alla famiglia reale.
L'incanto dei 20mila visitatori all'esposizione del Salvator Mundi
Del 'Salvator Mundi' non si seppe più nulla fino al 1900, quando - spiega il sito della casa d'aste - fu acquistato da Sir Charles Robinson per la Cook Collection. Il volto e i capelli del Cristo erano stati nel frattempo ridipinti e l'autore fu identificato in Bernardino Luini, un allievo di Leonardo. La Cook Collection venne poi dispersa e il capolavoro, scambiato per una crosta qualsiasi, riapparve nel 1958 a un'asta di Sotheby's, dove viene aggiudicato per 45 dollari per poi scomparire di nuovo fino al 2005, quando viene rilevato da un consorzio di uomini d'affari statunitensi.
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Anche in questo caso l'autore viene ritenuto un allievo di Leonardo, non il Luini ma Giovanni Antonio Boltraffio. Questa volta, però, viene sollevato il dubbio che l'autore potesse essere il maestro stesso. Gli specialisti si mettono al lavoro. Dopo sei anni di complesse ricerche, il 'Salvator Mundi' viene autenticato quale opera di Leonardo e nel 2011 diventa la sorpresa che fa entrare nella storia la mostra della National Gallery dedicata al da Vinci.
Falliti i tentativi del museo di Dallas di acquistarlo, il quadro viene messo all'asta da Christie's a New York, dove per entrare nel Guinness dovrebbe superare i 300 milioni pagati nel 2015 al collezionista svizzero Rudolf Staechelinè per 'Nafea daa ipoipo' di Gauguin. Ecco la classifica delle opere da record.
- 'Nafea daa ipoipo' di Paul Gauguin, venduto il 6 febbraio 2015 per circa 300 milioni di dollari ad un compratore sconosciuto collegato al consorzio di musei del Qatar
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'I giocatori di carte' di Paul Cezanne, venduto nel 2011 a una famiglia reale del Qatar per 250 milioni di dollari
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'No. 6' di Mark Rothko, venduto a Dmitry Rybolovlev, imprenditore russo nel 2014 per 186 milioni di dollari
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'Les Femmes d’Alger – version O' di Pablo Picasso, venduto l’11 maggio 2015 da Christie’s a New York per 179,3 milioni di dollari
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'Nudo disteso' di Amedeo Modigliani, venduto il 9 novembre 2015 da Christie’s a New York per 170,4 milioni di dollari al Long Museum di Shangai fondato nel 2014 dal collezionista cinese Liu Yiqian insieme alla moglie Wang Wei.
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'Three studies of Lucian Freud' trittico di Francis Bacon, venduto il 12 novembre 2013 da Christie’s a New York per 142,4 milioni di dollari
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'L’homme au doigt' di Alberto Giacometti, venduta l’11 maggio 2015 da Christie’s a New York per 141,2 milioni di dollari: la scultura più costosa mai acquistata.
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'No. 5' di Jackson Pollock, venduto nel 2006 per 140 milioni di dollari
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'Woman III' di Willem de Kooning, venduto per 137,5 milioni di dollari a Steve A. Cohen, miliardario e grande collezionista americano
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'Ritratto di Adele Bloch-Bauer' di Gustav Klimt, acquistata da Ronald Lauder in un’asta di Christie’s nel 2006 per 135 milioni di dollari.